sabato 21 aprile 2007

Il Casinò della Yakuza


Ci son stato, perché no,

una sera al Casinò.
Mille luci, mille suoni,
in ricerca dei milioni.
Un gran posto, pien di lusso,
che m'ha dato un lisci'e busso.
Peggio soldi non li ho spesi,
era pieno di cinesi!
Giapponesi, koreani,
che vincean fin'a domani.
Venti dollari c'ho messo,
a pensarci, che gran fesso!
A sisotto, non lo sai?
coi cinesi, sono guai!
All'inizio un po' vinceo,
puntai ancora. Ci credeo.
Mala sorte sfortunata,
se dall'uomo è governata.
La vittoria c'ho lasciato,
dritto a casa ben beffato.
Che ti serva di lezione,
caro siso, gran coglione!
Attirato dal denaro,
sei rimasto con l'amaro.
Occhi a mandorla lo sa,
qualcun sempre ci cadrà.
Ma alla prossima, lo giuro,
punto solo sul sicuro.
E se il sicur nel gio' non c'è,
bel cinese, gioca te.

Qui finisco la rima mia,
perché nel dado, non v'è poesia.

2 commenti:

Marta ha detto...

Simone, sei il numero uno. Veramente. Leggo e rido, poi mi commuovo anche, ma metti allegria, voglia di positività. Vorrei proprio venire a farmi un giro in Australia, tra una grigliata di carne e una puntata al casinò...baci
marta

Emanuele ha detto...

Spettacolare sta poesia !!!