lunedì 15 ottobre 2007
Bondi, ce sei o ce fai?
Bondi Beach e' la spiaggia piu' famosa d'Australia, e tra le piu' famose al mondo.
Genti di tutte le nazioni la affollano durante l'anno, ma il vero boom, come e' logico, e' d'estate durante il periodo natalizio.
Vive di una tribu' diversamente composta. C'e' una base autoctona fissa, i residenti australiani, che guardano alla spiaggia dall'alto delle lussuose case in North Bondi. E poi c'e' la comunita' giovane, sprizzante, esuberante e multirazziale, composta da ragazzi e ragazze di tutto il mondo che popolano ogni anno a turno le case e gli appartamenti ora piu' sistemati ora piu' accroccati.
Il flusso varia di sei mesi in sei mesi, seguendo l'arrivo delle stagioni calde. Come api ogni volta diverse che attingono dallo stesso alveare.
La maggior parte dei ragazzi, tra i 18 e i 30 anni, sono backpackers, ovvero persone che girano il mondo zaino in spalla e 4 lire in tasca (quando sono le loro) o tante lire in tasca (quando sono di papa'). I restanti, o studiano o lavorano (sono le persone che restano anche d'inverno).
Bondi e' un post a parte.
Non c'entra niente con Sydney. E' un villaggio a se' stante. Con le sue regole, i suoi stili, le sue culture, i suoi riti e le sue dinamiche. Tutto e' diverso e tutto si integra a Bondi. Le diversita' sono motivo di conoscenza e di unione (e questo accade in tutta l'Australia che ho avuto occasione di vedere finora).
Bondi e la sua popolazione sono eccentrici, stravaganti, attraenti, bohemien, stranissimi, ai margini, variopinti, felici, sorridenti, pacifici, aperti, caricature ed espressioni. Sono calamite per la mia curiosita'. Non c'e' una persona che non reputo interessante da conoscere. O da scoprirne la storia e la provenienza. Gia' solo nel modo di vestire, un pugno nell'occhio che pero' poi si abitua e apprezza. Ieri a pranzo me ne sono uscito con: "Mia mamma ci vivrebbe tranquillamente a Bondi". E' cosi', e' proprio lo stile esplosivo, a volte irrazionale, colorato, impressionista e un po' naive, con graffi di pennellate fauviste, tipico di mia mamma. Il tutto in una cornice elegante e coerente, nonostante la sua incoerenza. Tipico di mia mamma.
Bondi e' un villaggio, come lo e' ogni sobborgo di Sydney. Non a caso Sydney viene definita 'The City of Villages', o ancora 'The City of Tribes'. La sfaccettata, spezzata e dispersiva disposizione geografica della citta' sul territorio, caratterizzato da decine di baie, ha contribuito in maniera determinante alla variegata composizione e struttura della popolazione. Sydney si dovrebbe chiamare in realta' "Sydneys", al plurale. Tante sono le "citta" che la compongono, ognuna con la sua comunita'. Perche' ogni villaggio, ovviamente, ha la sua tribu'. E ogni tribu' ha i suoi costumi, le sue usanze e i suoi rituali. Avevo ideato addirittura una campagna per il Sydney Morning Herald, basata su questa complessa struttura geografica e sociale. Ma e' rimasta in saccoccia.
Vabe', tornando a Bondi, la sua tribu' e' multietnica, divisa per gran parte a meta' tra due grandi comunita', quella francese e quella brasiliana. Diciamo che e' molto presente una comunita' Frasiliana.
Ci sono alcune categorie di persone che qui potete evidentemente riconoscere. I tratti sono indubbiamente distintivi:
1) Il brasiliano che e' venuto per sei mesi a fare surf.
Non si sa come e dove lavora. Ne', soprattutto, se lavora. Ha i soldi che ha messo da parte, o quelli che gli ha lasciato qualcuno dopo averlo rapinato in brasile prima di venire qui. Ha il fisico di una statua, il sorriso latino sensual-beffardo sulle labbra, ma raramente il pallone tra i piedi. I brasiliani di bondi non giocano a calcio, sembra facciano solo surf e organizzino party a tutto spiano. Insomma, non fanno un cazzo e si godono sti sei mesi.
2) Il francese, di parigi.
Devo commentare? Non credo. Questo tipo di persona, uomo o donna che sia, viene odiato da tutto il mondo, compresi i francesi che non sono di parigi. Il francese di parigi e' una razza a parte. Fatta per essere odiata. Lo riconoscete perche' e' l'unico che si ostina a parlare solo francese anche a Bondi. Riconosciutolo solo da questo, poi viene da se' notare la puzza sotto al naso, il capello ondulato e balsamato, l'atteggiamento effeminato, francese, saccente e superiore per i ragazzi, e quell'aria da problematica, complessata, finta incosciente, distratta, lunatica, 'non so ancora cosa voglio dalla vita' per le ragazze. Non sono luoghi comuni, c'est la vie. Abitano Bondi atteggiandosi a bohemien in perenni incertezze caratteriali ed economiche.
Non e' vero niente, sono imballati di soldi e il papi finanzia ogni volta che miagolano. Un po' come i finti artistoidi di sinistra, poveri per atteggiamento, che abitano pero' a trastevere o a testaccio. "Il bohemien coi soldi di papa'', per intenderci. Ecco, questo e' il secondo tipo di popolazione 'dalle caratteristiche evidenti' presente a bondi.
3) Il terzo tipo e' Francesco Solfrini.
Lui a rappresentanza di una categoria. La categoria di chi ha scelto Bondi per vivere bene. Che gode di un solare stile di vita, e che va avanti lavorando, sempre col sorriso sulle labbra. Perche' Bondi il sorriso sulle labbra te lo fa venire anche se sei triste. Quando vivi qui, anche se lavori ti sembra di essere in vacanza. Insomma, la mattina ti svegli e vai a correre sul lungomare costeggiando l'oceano. Oppure vai a fare surf all'alba. La sera torni e puoi fare la stessa cosa. E cosi' nel weekend. Ed e' un continuo conoscere persone sempre nuove, culture, punti di vista. E' un continuo arricchirsi e incontrarsi nei localini, nei bistrot, nelle intime brasserie. La sera adesso e' un susseguirsi di barbeque e cene aperte nei cortili. L'apertura e' totale.
Questo villaggio e' la celebrazione della vita e della vitalita'. E la comunita' "Francesco Solfrini" la vive non da backpacker, ma da attore protagonista, prendendo sia il lato 'f-estivo' che il lato residenziale.
4) Il quarto tipo e' il resto del mondo, che fa di Bondi un paese di paesi.
5) Il quinto e ultimo tipo e' il sisotto. Che se quando c'e' il sole gli chiedi 'Ndo vai?', lui ti risponde 'Che domande, a Bondi!'.
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4 commenti:
ciao Siso
Ci siamo contattati just ieri via cavo (come dice nonno) e ti ho sentito veramente sereno.
Ti ho detto che non avevo fatto commenti sulla stupenda lettera scritta a tuo fratello, perché il qualsiasi cosa avessi scritto era scontata: ma che ho pianto..pianto... lacrime di gioia, questo sì, volevo dirtelo.
L'ho letta non so quante volte, l'ho riletta, e riletta; l'ho stampata e dovunque vado la faccio leggere a chiunque:
Sai si è commosso anche Paolo (di Rita) a Perticano.
E mentre la leggo mi ricommuovo...
Ma quanto bene ci vogliamo?
Talmente tanto che per non farci del male, le cose negative non ce le diciamo per non far soffrire l'altro. Eh si, siamo proprio un bel quartetto:FEFOMANUSISOMAMMA.
HO LE LACRIME...
e' Tipico di mia madre, non potevi usare altri agettivi per descrivermi, si Simo sono proprio io.
TI VOGLIO UN MONDO DI BENE ETU LO SAI... PUZZONE.
CON AMORE DI MAMMA.
adottatemi!
Gia', che mamma super-super - superissima... :-))
Hugs
Ale
Mamma ma sto blog e' una carrambata continua. Sono appena arrivato a lavoro e ti leggo. Che te lo dico a fare, mi hai commosso.
Si, sono sereno, e sento che anche tu lo sei. Niente di piu' importante per due emotivi come noi. Anzi, per quattro emotivi come siamo. La lettera a Manu l'ho scritta perche' lo sentivo profondamente, e che il mondo la recepisca o no, sai, non me ne importa. Io volevo arrivare a lui, ma a quanto pare sono arrivato anche ad altre persone. Mi fa piacere ugualmente. E' finalmente segno che riesco di nuovo a comunicare chi sono veramente e cosa c'e' veramente dentro di me. Mi ha fatto male non essere piu' capito per quello che ero, era una gabbia in cui non mi riconoscevo piu'. E' stato uno dei diversi motivi che mi ha spinto a partire. Sono sereno perche' sono vero a me stesso. E perche' vi sento forte dentro anche da cosi' lontano. Ma lo sentite anche tu, papa', manu che questo grande distacco ci ha legato ancora di piu' di quanto non lo fossimo gia'? Io ho riscoperto il mio legame con voi, molto piu' da qui. Stando lontano mi sembra che di avervi conosciuto ancora piu' a fondo, come forse non avevo mai fatto prima. E' splendida questa sensazione mamma. Mi da' forza. Ho capito che siamo legati non tanto da rapporti di parentela, ma da comunita' di spiriti, di sentimenti, di valori. E' la sensibilita' che ci guida. Che poi, a dirtela, tutta, giorno dopo giorno sento di essere sempre piu' pronto a creare una mia famiglia. Sara' che sono diventato un po' piu' grande. Solo che mi manca ancora l'altra meta'. hahaha.
Ti voglio un mondo di bene anche io e tu lo sai...puzzona.
Con amore di figlio.
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