La verita' e' che non e' vero niente.
Basta, non ce la facevo piu' a mentire.
Eccomi. Ora mostro la faccia.
Ecco il vero, nuovo, fottutissimo Simone.
Eccomi, che bellezza.
Ecco la verita'. Ma quale Australia, quali racconti, quali fotografie, quali esperienze.
Tutto finto, tutto creato, tutto un romanzo che non ho mai vissuto.
Notti a inventare storie, ore su photoshop a montare immagini. E poi a piangere.
Tutto solo nella mia mente, tutto dannatamente solo nella mia mente.
Non sono in Australia.
L'Australia, che grandissima cazzata.
Sono a Spinaceto, come sempre. Non mi sono mai mosso da qui. Vi vedevo tutti. E mi nascondevo, per paura di essere giudicato. Vi vedevo, e soffrivo. Sono quasi impazzito, non ce la facevo piu' ad inventare, inventare, nascondermi, inventare.
Saluti commossi a tutti prima di partire. Viaggio finto. Telefonate organizzate apposta.
E che mi rimane? Solo bugie. Una storia falsa. Ferite. Rimpianti.
Non so perche' l'ho fatto. Forse volevo solo un po' d'attenzione, volevo solo essere considerato. Almeno nella falsa vita elettronica.
Forse quel sogno avrei voluto raggiungerlo davvero.
E invece sono ancora qui. Con l'unico lavoro che sono riuscito a trovare per vivere. Vicino a casa. Vicino a mamma, che se mi vedesse adesso mi rinnegherebbe. Mamma se leggi il blog non vergognarti di me, ti prego. Ti chiedo scusa.
E chiedo scusa a tutti. Vi ho preso in giro, e prima di tutto ho preso in giro me stesso.
Mi vergogno. Mi vergogno. Mi vergogno.
Ma non ho perso la mia dignita', no almeno quella no. E affronto cmq la verita' a testa alta.
Ho deciso di mostrarmi, con tutto il coraggio che ho dentro. Fa male, ma non potevo piu' nascondermi. Basta. Ho deciso di tornare a vivere la mia vera vita. E di gridare al mondo. E non me ne frega un cazzo di quello che pensate. Nonostante tutto, nonostante tutta questa grande presa per il culo, io sono fiero di essere di nuovo vivo.
E chi ancora mi cerchera', mi trovera'. All'autolavaggio di Tor de Cenci.
Si lavoro' li'. E me ne vanto. E non mi vergogno. Ed eccomi qui.
Ciao Sorciniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! Buon weekend!
Venitemi a trovare che vi lavo la macchina!!! :)))
(Ma quando la finiranno di fare sti venerdi' ubriachissimi a lavoro?
Ogni volta e' n'inciuccata. Quanto je vojo bene a st'agenzia.
Ricordati che t.b.w.a tanto tanto :)...)
venerdì 26 ottobre 2007
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5 commenti:
Bella Sisooooooooooooo!!!!
Buon week!!
Cazzaro sì,ma fino a sto punto nn te ce faccio proprio...un bacioooooooone e complimenti per quest'ultima inventata!FAN-TA-STIIIIIIIIIIIIIIIIIIII-C!
La dirimpettaia più figa che c'è(la lotta è dura con zia Antonia e zia Rina!)
Ciao australoSisotto,
da qualche giorno mi sono affezionata al tuo blog. troppo divertente e quest'ultimo post è geniale. Ci ho quasi creduto...
Cmq, per curiosità che studi hai fatto a Roma per diventare copy?
Continua così e io ti seguirò.
un'aspirante
Ciao aspirante :)
Benvenuta nel blog.
Io mi sono laureato in Comunicazione. Ma per fare questo mestiere la laurea conta poco o niente, in termini 'burocratici' intendo. Conta per la tua crescita e conoscenza personale, il che e' un bagaglio inesauribile che stimola la tua creativita'.
The more things you see,
the more ideas you have.
Puoi essere laureata in Architettura, Filosofia, Lettere, Ingegneria Aerospaziale (molti creativi non sono nemmeno laureati e sono dei geniacci pazzeschi), non e' la laurea che determina la tua capacita'. E' la tua attitudine, la curiosita' estrema e quasi ossessiva, la voglia di conoscere e di sapere, di guardare il mondo da tanti punti di vista differenti (io ora lo sto vedendo a testa in giu' per esempio, e che vista chiarificatrice...). E' il nutrirsi di tutto cio' che c'e' e di tutto cio' che accade. Poi e' ovvio che studi focalizzati sul marketing, la comunicazione, la pubblicita', l'antropologia, la sociologia, la psicologia, ti possono dare conoscenze piu' appropriate al settore in cui vorrai lavorare. Ma e' la vita reale che conta. La capacita' di essere una spugna, un'aspirapolvere di tutto cio' che ti capita e ti circonda. E' un modo di essere, prima di essere un mestiere. Io ho capito che ero cosi', curioso della vita e appassionato di parole (non nel senso che faccio sempre la settiimana enigmstica...), poi mi sono chiesto se mai fosse potuto esistere un mestiere che mi permettesse di esprimermi per come sono. C'era, ed era quello che sto facendo. Piu' che gli studi, sono la volonta' e la passione che mi hanno sempre guidato.
Sorry se mi sono dilungato, ma ci tenevo a farti capire cio' che io stesso ho capito in questi primi anni di esperienza.
Ciao, ci vediamo sul blog :)
Simo
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