martedì 19 giugno 2007

Non lo sa neanche lui.







"Well, his holiness, tell all this people:
What do you think is the meaning of life?"

"Well, I don't know".
E si e' sganasciato dalle risate.

E con lui, centinaia di persone sotto la pioggia di Sydney.
Me e Gianlu compresi.
Il Dalai Lama e' un comico. Ed ha capito tutto della vita.
Ecco perche' e' cosi' sereno.
Perche' nella vita non c'e niente da capire. E' inutile farsi domande complesse, interrogativi cosmici sul destino e sul nostro significato. Quello che conta e' vivere bene ogni giorno, da soli ma soprattutto in rapporto agli altri. Altri che inevitabilmente entrano piu' o meno nella nostra esistenza, se non condizionandola quanto meno contribuendo a definire una parte della nostra identita'.
Un'ora e mezza di parole sagge. Non rivelative, ma sagge. Non e' un guru. Credo sia un uomo che ha semplicemente compreso l'importanza basilare della serenita' dell'animo, sorgente sana di buoni sentimenti, per poi fare qualsiasi altra cosa (l'aveva detto anche S. Agostino). L'importanza dell'alzarsi la mattina e decidere che sara' una giornata positiva. Perche' ogni mattina noi possiamo scegliere come vivere e come guardare il mondo. Si, possiamo e come. Poi come va, va. Ma e' la predisposizione dell'animo che determina molte volte cio' che ci accade. L'importanza della complicita', della compassione, nel senso di mettersi nell'altro, di capirlo, di SAPER ASCOLTARE. E lo condivido pienamente. Il fulcro della relazione umana e' l'Ascolto. Il mettersi negli altri. E questo viaggio mi sta insegnando che lo si puo' fare solo quando si e' forti dentro e si ha una bella relazione con se stessi. Ora che sono sempre piu' pieno dentro me, che ho ritrovato stima e considerazione di me stesso, so di avere di nuovo la forza di poter ascoltare. Si, bisogna essere forti dentro per saper ascoltare. Se si e' vuoti o insicuri si ascolta confondendosi con le vite degli altri, oppure si parla, si parla, si parla convinti che il proprio vuoto possa risuonare all'esterno. Ma e' un parlare a vuoto, appunto. Io credo che chi ha tanto da dire, e' una persona che prima di tutto ha saputo ascoltare. Se stesso prima, il mondo dopo.
Il Dalai Lama, col suo sorriso coinvolgente, con quel cappelletto rosso, con quegli occhietti vispi, parla di ricerca di felicita' nelle piccole cose di ogni giorno. Nel saper apprezzare cio' che si ha. Parla della semplicita' di emozioni e di esternazioni. Parla della negativita' del capitalismo che ha nella bramosia e nella cupidigia il germe del male dell'uomo: l'insoddisfazione. Il volere di piu', sempre di piu'. Questo mi ha messo (da tempo, erano riflessioni che avevo fatto gia' da un po'...) anche un po' in crisi per il tipo di mestiere che amo. Mi sento parte di uno strumento, la pubblicita', che non e' altro che olio che unge queste capitalistiche ruote. E' la benzina che fa andare questa macchina avanti alla cieca, anzi accecata dal desiderio. Desiderio del nuovo, che non e' mai nuovo, perche' c'e' sempre qualcosa di piu' nuovo del nuovo precedente. E' una rincorsa ansiosa e ansiogena continua. Un cane che si morde la coda, una morsa che si stringe sempre di piu' e che sta arrivando all'autodistruzione.
Perche' continuo a fare questo mestiere e a crederci? Perche' non si puo' dirottare un aereo senza prima esserci salito sopra. Un kamicaze, anzi un Kakacaze, come dice nonno. Ascoltare il sistema, capirlo, per poi contribuire a cambiarlo. L'ho gia' sostenuto nella mia "lettera alla creativita' italiana", non e' mitomania o saccenza o delirio di onnipotenza. E' semplice presa di coscienza e ferma volonta' di fare anche solo una piccola cosa per migliorarmi e migliorare. E la pubblicita' e' uno strumento privilegiato, potentissimo e immediato, per parlare alle persone. In modo positivo, etico e valoriale ovviamente. Cosa fare per produrre questo cambiamento? Ancora non lo so, una cosa alla volta. Non lo sa neanche il Dalai Lama. Ma come diceva saggiamente Seneca "Prima di trovare la risposta, e' gia' importante avere avuto la sensibilita' di porsi la domanda".
Alla fine anche il Dalai praticamente parla di "No worries" e "Take it easy". State bene con voi stessi che poi state bene con tutti. E allora pure l'atarassia di Epicuro. L'assenza di turbamenti per perseguire la felicita'. Ecco. Ho collegato 2000 anni di storia Europea a 300 anni di non-storia Australiana. Riduttivo, certo. Una burla, uno scherzo. Ma, a pensarci bene, chi con un millenario passato alle spalle, chi no, dicono tutti la stessa cosa. Serenita' d'animo, Atarassia, No worries, Ama e fai cio' che vuoi, Ama il prossimo tuo come te stesso. Anche Michael Jackson lo dice: "If you wanna make the world a better place, take a look at yourself and make the change". Insomma, mi sembrano condizioni sufficienti per provare a fare qualcosa. Forse le differenze umane e culturali esteriori non sono piu' cosi' evidenti se andiamo a guardare dentro l'uomo (inteso come essere umano, senno' le femministe, che sono femministe quanno je pare, ci rimangono male).
Cerchiamo tutti la stessa cosa.
E il Dalai Lama e' convinto che la si possa cercare con il sorriso.
Come dargli torto. Effettivamente "Col Dalai Lama te taji". hahahahahahaha.

3 commenti:

Unknown ha detto...

aho!!!! ma che sete annati tutti in ferie...
Come al solito, Sei una bella penna leggerti e' sempre molto bello e divertente. Sono contento di avere la conferma da questo "illustre sconosciuto!!!!!!!!!" che il bello della vita sta' nell'apprezzare e valorizzare le piccole cose quotidiane. CIAO!!!
PAPA'

Unknown ha detto...

Ferie??? magari!! La testa di sicuro è in ferie, ma - e parlo per me - il corpo è al lavoro, sotto i 35 gradi di Roma :-(
Sapere che nemmeno il Dalai Lama conosce il segreto per raggiungere la felicità, è stato motivo di una delicata contentezza e di un senso di appartenenza forte a quest'ignara umanità che la cerca con frenesia..Almeno per questo siamo tutti uguali :-)E tiene razon il pelato: bisogna meravigliarsi, apprezzare e valorizzare le piccole cose, non solo quelle che ogni giorno accadono intorno a noi, ma soprattutto quelle che abbiamo già e che spesso bistrattiamo...sennò, signor Bartolini, non se campa più!

Buona giornata

Unknown ha detto...

SECONDO ME, INVECE,
LUI LO SA, ED E'PROPRIO PER QUESTO CHE HA FATTO UNA SCELTA PER LA SUA VITA.
MA, RICORDATI NESSUNO E' E PU0' ESSERE MAESTRO. (V. "LA PROFEZIA DI CELESTINO" ... "l'ALCHIMISTA".
BISOGNA CERCARE PER TROVARE. E DI SOLITO CHI CERCA TROVA:
CON AMORE MAMMA.