mercoledì 2 maggio 2007

Fish&Chips a Watsons bay






Giovedì 26/4/2007

Watsons bay è una baia che mi è rimasta nel cuore.
Un pomeriggio sono partito da solo con l'intenzione di vederla, perché tutti me ne avevano parlato molto bene. C'è da dire che qui intorno a Sydney è pieno di baie, una più bella dell'altra, e tutte raggiungibili sia col traghetto che col bus.
Allora prendo il traghetto e arrivo a pomeriggio inoltrato. Sole e cielo sereno. Mi faccio un giro, scatto qualche foto, finché non salgo su un promontorio, dove è stata creata una camminata panoramica. A picco sul mare, 100 metri almeno di altezza, mi trovo in cima ad una roccia a guardare l'oceano. Niente altro davanti a me se non una maestosa e imponente distesa d'acqua. Infinita. Guardare l'oceano, fissarlo, lasciarsi cullare e sconvolgere dalla sua imponenza è un'esperienza che mi ha tolto il fiato. Ho pensato ai navigatori, ai pionieri, ai pirati, agli avventurieri, a tutti quelli che per primi misero piede in questa terra. Chissà che sensazioni provarono quando la videro. Chissà se anche loro provarono quest'immenso senso di libertà. Sì è questa l'emozione che più di tutte mi ha trasmesso questo Paese. Libertà. Di muoversi, di pensare, di andare, di tornare, di fermarsi per secoli o di restare per pochi attimi.
Questa è una terra dove gli uomini, benché privi di radici e identità autoctone (a parte gli aborigeni), si sono saputi organizzare, rispettare e apprezzare l'un l'altro, all'insegna dei valori più grandi: il rispetto reciproco e la libertà.
Finite le mie intime riflessioni con gli occhi all'oceano, decido di scendere di nuovo al porto.
Un porticciolo tutto in legno, con qualche banchina, ristorantini che emanano odore di pesce alla brace, barchette attraccate qua e là, altre accostate a riva, sole arancio-violaceo che tramonta, la natura che emerge da ogni angolo, Sydney sullo sfondo. Non ho chiesto niente di più alla mia vita in quel momento, se non un "Fish & Chips". Pur di gustarmi questa prelibatezza, seduto su una panchina, all'ombra di grandi alberi, con i gabbiani a farmi la corte per un po' di pesce, ho perso il traghetto del ritorno. Sono tornato in bus, ci ha messo un'ora. Ma che tramonto.
Certo, questi momenti, e qui in Australia ce ne sono tanti, mi piacerebbe condividerli in due. Ma anche da solo, sono immagini che ti si imprimono dentro e riescono, almeno per un po', a colmare quella metà che ti manca.

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