martedì 27 novembre 2007

Testa selvaggia


"...la testa ordinata pensa ai gesti e alle loro conseguenze. Pensa ai rischi. Pensa alla morte...La testa selvaggia è irresponsabile. E non perché ignori i rischi, semplicemente crede che si debba rischiare per raggiungere la quiete finale. Perché il cervello si chiuda. Allora pensa alla libertà. Come una sfera di cristallo piena di fiocchi di neve che dopo uno scossone si quietano. Finalmente si quietano."



Ho letto queste parole, tratte da un libro di Marcela Serrano (che se lo chiudi diventa Marcela Serranda), sul blog di una persona straordinaria. Le ho volute trascrivere su questa mia pagina. Il motivo è semplice: le sento mie.
Dopo troppo tempo lasciato nelle mani dell' 'Apollineo', adesso, e da adesso, è il 'Dionisiaco' a tracciare la via. Ce n'è voluto per accettarlo. Oggi proprio facevo una riflessione. Ho pensato che il genere umano è diviso in due semplici tipologie di persone: quelli che determinano i cambiamenti e 'fanno', e quelli che subiscono i cambiamenti, si adattano, si accontentano, e 'seguono'. Ho concluso la riflessione con un compiaciuto sorriso. Prima avevo paura ad essere me. Non è mica facile accettare il fatto di essere una 'testa selvaggia'. Da qui nasceva l'inquietudine e l'insoddisfazione. Dal vivere una vita 'ordinata', ordinata e preimpostata all'esterno, quando sentivo invece degli impulsi irrefrenabili di cambiamento e azione provenire da dentro (a volte erano solo puzzette). Ecco che quando invece ho 'agito' come sentivo di dover e voler fare, il mio mondo è cambiato, prima di tutto la mia visione e percezione della realtà. Le cose so due: Agire o Subire le azioni degli altri e accontentarsi. Ma per quanto ti accontenti, resti sempre in quella campana di vetro, non la rompi mai. Arrivi dove gli altri vogliono che arrivi, e non ti fanno andare oltre. Se agisci invece ti liberi, ma rischi di rimanere solo. Perché gli altri non capiscono, ma poi ti seguiranno. Non è semplice acquisire consapevolezza che tu sei uno di quelli che 'agisce', che 'fa'. Un maratoneta, che sente di avere il passo buono per staccare il gruppo, tutto ciò che lo trattiene o che lo vorrebbe trattenere. Solo che poi il maratoneta si trova solo. Il suo mondo alle spalle, la strada da tracciare ancora ignota. E allora, in un limbo, dove è giusto guardare? E' facile 'seguire', è facile percorrere le orme già percorse (usi solo la ragione), ma quando è il cuore a dettare i passi? Quando è quell'irrazionalità? Quando non ci sono passi da seguire, ma solo i tuoi nuovi passi da 'fare'? Come i primi pionieri qui in Australia. Le navi sono un limbo. Che fai torni indietro o vai avanti, ben sapendo che la rotta la stai segnando per la prima volta tu? Quelli sono andati avanti. E hanno scoperto l'Australia. E ci vado pure io.
Mi piace tutto questo. Mi piace la consapevolezza che sto segnando la mia rotta e i miei passi da solo. Un pioniere di me stesso, come ho sottotitolato il blog. Ecco, ora so cosa significa. Significa che scegli di 'agire', di 'farti' la tua vita. Scegli di mettere il primo piede sulle rive di quel continente sconosciuto e incontaminato che è il tuo futuro. E a guidarti, a gonfiarti le vele, c'è l'indomabilità della tua testa selvaggia.

Live life, eat passion.

Questo il mio pay off in questa fase della mia vita.

E cmq, viva l'Australia.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella Siso!!! yeah!!!

Marta ha detto...

"Ma per quanto ti accontenti, resti sempre in quella campana di vetro, non la rompi mai". Quanto sei saggio, sisotto mio. Ti abbraccio forte

Unknown ha detto...

CIAO SISO.
complimenti per le riflessioni,
ma devo farti constatare che un po' rispecchiano il mio modo di pensare, anzi il modo di pensare della nostra famiglia. E' nel nostro dna agire,perché abbiamo qualcosa da DIRE o da PROPORRE : MENTI CHE PENSANO, non mentine (come dice nonno). TU , però sei eccezionale perché hai OSATO DI PIU'. insomma SEI GRANDE SISO!!!
CON AMORE DI MAMMA.

OGGI MI E' CAPITATO DI LEGGERE
"E POLIS" E CHI TI TROVO UN ARTICOLO DELLA MARTA ROSSI.
Brava Complimenti!!!
Fatti dare il mio cellulare da SISO
Avrei piacere di incontrarti.
Baci.Pina

L'AustraloSisotto ha detto...

Marta, questo post era dedicato anche a te, che mi hai scritto quelle parole nella mail. E' una risposta pubblica, lo so, ma non fa niente, noi sappiamo bene di cosa stiamo parlando. :)

Mamma e' ora che osi di piu' anche tu: quanno me le mandi du lasagne? Non ce la faccio piu' a resistere co' sto sushi. Una ciotoletta di pasta e fagioli, qualcosa, ti prego.
Ti voglio bene.
Siso

Sylvie Malaussène ha detto...

Leggerti è sempre un piacere, è come vedere un film...purtroppo chi ti parla sta ancora nella campana...so che, alla fine, dipende solo da me...spero di trovare il coraggio prima o poi...
...un abbraccio...

Anonimo ha detto...

Ciao AustraloSisotto,
il mio nome è Alberto.Volevo solo dirti che, leggendo alcuni articoli del blog (wind of change, testa selvaggia, etc..) mi sono emozionato, perchè le tue parole riescono a rappresentare quasi esattamente ciò che ho sentito e sento tuttora; a 18 anni sono partito da maccarese(si, proprio da maccarese!) per andare a studiare giurisprudenza a Pavia, dopo la triennale ho fatto un erasmus a Granada, mi sono innamorato della Spagna(e delle spagnole...) ed ho fatto la laurea specialistica trasferendomi a Madrid! mi sono laureato la settimana scorsa, ed a febbraio probabilmente mi trasferirò a Sydney, dove ho alcuni amici. Pensa che da più di un anno era nata in me la voglia di tentare un cambio ancora più grande, e quindi pensai all'Australia...esperienze di amici, internet e libri a riguardo mi hanno spinto a scegliere Sydney per crearmi un futuro fuori dalla "pentola a pressione Italia", come la definisce il grande Beppe Grillo; quando poi mi sono imbattuto nel tuo blog (non proprio casualmente: un collega di mia madre ha un cugino -o nipote, boh!- a Sydney, e inserendo su google il suo nome è apparso magicamente l'AustraloSisotto...un certo Francesco Solfrini, mi sa che lo conosci!) è stato come se le parole che non ho mai trovato si fossero materializzate lì davanti a me; erano le tue parole.
E niente, anche se non ci conosciamo ti saluto e spero che magari, fra un paio di mesi, ci potremmo prendere un caffè (o una "calbonala") col tuo amico Solfrini (che manco lui me conosce!). Spero di non essere stato invadente, ma penso che certe emozioni bisogna condividerle.
Ciao
albertofascetti@hotmail.com

L'AustraloSisotto ha detto...

Ciao Alberto :)
Piacere di sentire che anche tu provi le stesse cose. Sei più che benvenuto a Sydney a Febbraio. Certo che ci prendiamo una birra, e la "calbonala" è ovvia direi. Fammi sapere quando hai intenzione di arrivare con precisione e teniamoci in contatto.
A presto e benvenuto nel blog! ;)
Ciao.

Jess ha detto...

questo è il post che mi ha colpito più di tutti! perchè rispecchia molto il mio stato d'animo!
grande Siso questo blog è uno spettacolo!!!!!! :)
se diventa un libro io me lo compro!
un bacione