sabato 29 settembre 2007

The long weekend - Sabato

Tre parole: Un weekend perfetto.
Altre tre: Pieno di sorprese.
Altre tre: Ora vi racconto.

Passo un venerdi' sera spagnolito al Fiesta Festival. Qui non lo fanno a Capannelle ma a Darling Harbour. Il festival e' simile ma meno triste e meno coatto. Anche meno spagnolo devo dire.

Sabato mattina mi alzo, giornata strepitosa, e vado a correre nello sconfinato verde del parco sotto casa. Ero gaudio. Correvo proprio felice, tra le persone che passeggiavano, i vecchietti a leggere libri, le mamme con i bambini, chi portava a spasso il cane, insomma mi e' sembrato di essere nel mondo dei Playmobil. Era talmente bello quello che vivevo mentre correvo che ad un certo punto mi sono fermato e ho scelto di camminare per non perdermi quei momenti nella velocita' della corsa. La vista di Sydney a cielo aperto era magnifica. Questa citta' e' talmente bella quando c'e' il sole che sembra finta (forse un po' lo e'). Mi brillavano gli occhi da quanta energia c'era intorno e allo stesso tempo da quanta tranquillita'. Non mi era mai capitato di arrestare la corsa per assaporare meglio degli istanti. L'ho fatto e me li sono gustati fino in fondo al parco. E proprio in fondo al Parco e' successo l'inimmaginabile. Scovo con la coda dell'occhio dei lagazzi a giocale a pallone. Elano koleani (olmai e' la mia condanna). Mi avvicino solnione e plendo uno dei palloni che avevano lasciato a boldo campo. Inizio a palleggiare coatto, da chi e' de Roma e ar pallone je da' der tu. Insomma , mi presento non presentandomi, ma solo scoattandomela apertamente accarezzando la palla ad ogni tocco come fosse la mia donna. E l'occhio di lince di chi la sa lunga, della serie "Vensegnio io aggioca'ppallone". I koleani lestano nel lolo. Mi si avvicinano pero' tre ragazzi. Non koreani, dall'aspetto europeo a primo acchitto. Inizio a parlare con uno di loro (spagnolo dai lineamenti). Parliamo fluentemente in Inglese, mi sono sopreso di lui e di me.
Poi, curioso, gli chiedo - "Di dove sei?"
E lui - "Italiano"
E io - "Come italiano, ma parli benissimo inglese! Di dove sei?"
E lui - "De Perugia"
E io - "Ma come de Perugia! Quette posse arrabbitte!"
E lui - "Beh, piu' precisamente di Foligno! El conosci?"
E io ero gia' per terra con le lacrime agli occhi. Non ci credevo. E' stato impossibile. Avevo paura a toccarlo per capire se era vero.
E io - "Ma non ci credo, io sono di Perticano. El conosci?"
E lui - "Me pare d'avello sendido, che e' ndo sta' Monte Cucco?"
E io - "No vabbe' ma qui e' l'apoteosi, quecce voi fa, semo fatti cuschi'..."
Insomma sto ragazzo si chiama Fabio, con lui Daniele (anche lui di Foligno) e Mirko, un ragazzo di Vicenza.
Neanche a dirlo, in tre secondi e' ITALIA-KOREA. Match intercontinentale nel campo neutro di Sydney. E' finita 1 culo enorme che gli abbiamo fatto a zero. Ma c'e' dell'altro.
Ad un certo punto, con i koreani sotto assedio, si avvicinano imperscrutabili e imponderabili, nonche' coattissi e spavaldissimi, 10 brasiliani. Una comitiva intera, 5 brasiliani e 5 spagnoli per la precisione. Scatta il torneo 5 contro 5. Ma poi no, la scelta si trasfroma in un 10 contro 10 a tutto campo. Il patto atlantico schiera ITALIA/KOREA contro BRASILE/SPAGNA per la compagine guerra civile. E' finita 1 culo enorme che ci hanno fatto a zero. Ma gli scoreani sono proprio pippe! E dai, ma torna in korea! Ma che devo veni' a pelde col blasile a Sydney pel colpa tua! Dai, fai il selio polca miselia!
Cmq la vera notizia e' che finita la disfatta mi sono messo a parlare con un ragazzo spagnolo, Vincenzo, di Valencia. Ho scoperto che ha trascorso un anno a Roma. Ha fatto l'Erasmus. E indovinate dove? Alla Lumsa, la mia ex-universita', e per di piu' nello stesso anno in cui mi sono laureato. Solo che ci siamo incontrati per la prima volta qui. Piccolo mondo.
Due sorpresone (di Foligno ancora sono sconvolto) in una sola mattinata.

Ma non e' finita.
Il pomeriggio vado in giro per negozi ed entrando casualmente in uno, porgo disattento l'orecchio alla radio. Ora dico, a Roma avro' fatto un bel po' di radio, ne avessi mai sentito uno. In macchina, nei negozi, a casa, niente. Qui ne ho fatto uno (no vabe' qualcuno di piu') e quello ho sentito. Proprio quello con le voci delle due barbie patatone! Che dialogo ragazzi! Che porcaggine. Che tajo. Mi sono messo a ridere dentro il negozio come un ebete. Pero' mi ha fatto piacere.

E non e' finita.
La sera vado a Bondi al barbie organizzato da un amico francese del Solfrins.
E' uscito fuori l'animo del fochista e del braciolaro che e' in me. Me so messo a fa' la carne a tutto spiano. Bistecche, bacon, tutto quello che mi capitava sotto mano (fortunatamente e' capiata roba buona...;). Innafia di qua con l'olio, spizzica di la' col sale, infiora con uno sprazzo di pepe, amalgama e rosola su motivi di aceto balsamico. Condisci con risate e del buon vino nel patio a due passi dal mare. Una chitarra.
E servi una piacevole serata a volonta'.
Sabato 29 Settembre 2007 e' stato un gran bel sabato.

venerdì 28 settembre 2007

Che bel post

Ok, ora che sono famoso mi posso anche rilassare un po'. Ne ho abbastanza di stare sui giornali e della vita mondana. Ho comprato gli occhiali scuri, creme abbronzanti, penna e taccuino. Ma gli occhiali non sono perche' sinno' rischio che la gente mi riconosca, ne' la penna e il taccuino mi servono per gli autografi. Che ci faccio? Me ne vado a fare un altro viaggetto. Qui c'e' il fine settimana lungo, lunedi' e' festa dei lavoratori. E dato che a S. John Square non fanno il concerto, e a Sydney e' il fine settimana delle finali di Rugby e di Aussie Rules, io me ne esco dalla mischia. Pensavo ad un week-end tra i vigneti della Hunter Valley, invece scatta il viaggio on the road lungo la costa sud-occidentale. Prendiamo la macchina e via, si va dova va il vento. E credo che il vento ci portera' fino a Jervis Bay. Una baia semi-incontaminata che, a quanto si dice, sembra possedere le spiagge con le sabbie piu' bianche e le acque piu' trasparenti del mondo. Questo lo sapro' solo quando saro' li', ma per ora le immagini promettono bene.




Cmq, per par condicio, visto che nei post precedenti ho parlato e mostrato pulzelle per il pube-lico maschile, prima di partire voglio augurare un grande weekend, regalando pulzelli, al pubblico femminile. Sul blog di un mio amico, Alessandro (anche lui qui a Sydney e storia parallela alla mia, ma con un altro mestiere) ho letto che i giocatori di rugby australiano hanno fatto un calendario per beneficenza. Mi avevano chiesto di partecipare, ma ho declinato dicendo che avevo lasciato il fisico a Roma. Buon fine settimana, e buona visione.


Syso Morning Herald

Eccotelo tie'.
Ho rimediato i pdf della campagna. Ora manca solo che mi diano lo spot e siamo al completo. Da dietro, di profilo, di fronte. Penso che se commetto qualche marachella, la polizia di Sydney avrebbe gia' le foto per schedarmi. Oggi sul giornale la versione di nuca e' stata accompagnata da quella di guanciotta. Bella li', tutta da spizzicare. Devo dire pero' che nella posa da vasca sono venuto decisamente meglio.





Pasta e parole

Ci sono parole che pronunciavo quotidianamente fino a sei mesi fa. Parole di casa, di mamma, di cucina, di tavola, di pranzi, cene, di intimi momenti italiani. Sono parole che molti di voi continuano a pronunciare ogni giorno e proprio per questo forse possono risultare banali, scontate o vuote di significato. Non lo sono, per chi vive lontano. Non immaginate nemmeno quanto sia fragrantemente significativo dire, ad esempio, 'Tagliatelle'. Per quanto mi riguarda, mi emoziona. Di un'emozione nata dalla lettura di un articolo di giornale locale, o ancor di piu' dalla conoscenza di anziani italiani emigrati anni or sono, che hanno creato qui le loro botteghe, panetterie o pastifici, genuini come tanti anni fa. Leggere sulle loro lavagne ravioli freschi, gnocchi, fettuccine, orecchiette, rosetta, ciabatta e' qualcosa che ti scalda il cuore quando vivi a 16.000Km di distanza dal luogo d'origine di quelle stesse parole. E inizi a sentire profumi, ricordi, immagini, sapori come fossero veri. Basta che 'chiudi gli occhi e apri la bocca', come mi dicevano spesso papa' e mamma da piccolo per sorprendermi con qualche piatto speciale. L'emozione piu' grande me l'ha data soprattutto l'osservare che le parole delle paste erano scritte totalmente e correttamente in italiano. Ovvio, loro sono italiani, ma che gioia. Finalmente. Che sintonia, che musica, che intonazione soave. Ta-glia-tel-le, Fet-tuc-ci-ne...con le 'e' alla fine. Ahh, un piacere. C'e' un qualcosa di enormemente stridente e fastidioso, quasi come facessi uno sforzo acustico, quando senti pronunciare (per oltre 6 mesi) 'Fettucciniiii bolonesiiii' . Entri in dissonanza cognitiva e nun te ripii piu'. Per fortuna il signor Antonio e la signora Agata (panettieri) e la signora Franca (nonna che fa la pasta artigianale) mi hanno rincuorato (e ridotto a zero la dissonanza, oltre che riempito la panza). Parafrasando Battisti: "Come puo' uno spaghetto allo scoglio, arginare il mare. Anche se non voglio, torno gia' a volare. Le rosette farcite, le pennette condite...". O ancora con Marcella Bella: "Mi ricordo lasagne verdi...". Dopo tanto, troppo, ho beatamente soddisfatto le papille (e le pupille) gustative. Tutto questo per dire solo una cosa: Mamma, mi manchi.
Il tuo sisetto indifeso e affamato. Unghe'.
Ciao, piccola grande Pinuzza.

giovedì 27 settembre 2007

Bi(ri)kini

Ieri mattina avrei voluto volentieri saltare l'agenzia per andare al mare. Era una gran bella giornata. Averlo fatto davvero, queste foto ora ce le avrei sulla mia macchinetta.
Ieri a Bondi 1010 signorine in bikini hanno posato sulla spiaggia per formare le lettere di un famoso magazine femminile. Scrive il SMH - "E' stato il piu' grande scatto fotografico di persone in custume di sempre. E' il nuovo Guinness world record". Wow, che notiziona, il fotografo sara' veramente orgoglione. Pero' un pregio ce l'ha: di certo, potra' sempre dire che il record l'ha fatto a pezzi. :)

Linea a Mario Bianchi

Un po' di idee che ho pescato in internet e che mi sono piaciute.













Le ho trovate qui:
http://bestadsontv.com/main.php

martedì 25 settembre 2007

Magica Trippy!

E vabbe' ma allora ditelo! No, dico, allora ditelo!
Oggi ho vinto un radio, sempre per il Sydney Morning Herald. Non me l'aspettavo. Eravamo tre copy a lavorarci, ieri abbiamo presentato a Garry Suonatore (Garry Horner) il nostro cd. Poi gli scriptsssss scelti sono andati dal cliente. Stamattina l'esito. Aho, hanno preso uno dei miei! Accipuffolina, uno dei miei! Contro quelli dei madrelingua! Che poi qui 'contro' non e' il termine adatto, perche' in Ozy non si e' mai uno contro l'altro, semmai ci si sostiene di piu' o di meno. Ben intesi. Ma sto radiolino pensato e scritto per conto mio, con la correzione di Alan, per il tono piu' colloquiale, mi ha fatto proprio piacere. A dire il vero un altro mi piaceva di piu' ma, come si sa, non e' sempre domenica con i clienti. Infatti oggi e' martedi'. Cmq, considerando un attimo: ma che periodo e'! Ma quanto contento sto! Ma famme sta zitto sinno' me tocca pure grattamme!

Cmq, poco fa sono salito al piano di sopra per incidere. Parentesi, questa agenzia ha una sua sala di incisione e la sala tv per doppiaggi, motions, montaggi e tutta la roba attinente. E' una svolta. I doppiatori vengono direttamente qui, costo zero per l'agenzia se non pagare i doppiatori. Per gli spot poi, post-produzione con tecnici e mezzi propri. Esattamente come se fossero fornitori esterni, solo che non lo sono e ce li abbiamo in casa. Qual comodita' economico-logistica. Eppure, mi mancano le Antonelle e la GeneralJingles. Si' mi mancate tanto. Qui sono bravi anche loro, ma voi di piu'. Io vi adoro. E saluto tutta la GeneralJingles con l'occasione. Vi amoooooooo!
Tornando al nostro studio di registrazione, e' andata cosi'. Ero io, i fonici, due account, il cliente e due doppiatrici. Mi schiarisco la voce e spiego, sempre ancora con un po' di timidezza, come vorrei fosse il radio. Le pulzelle entrano in sala. Immaginate due barbie, le vere barbie. Una bionda e una mora, co sti corpi scolpiti e le facce quasi finte. Due barbie, me davano quasi fastidio. Iniziano il dialogo, lo portano avanti e lo concludono con due voci da porche, ma due voci da porche che non potevo non ridere. Aho, sembravano le voci dei promo televisivi per l'144. Ma che voci c'hanno queste? We've cut each other (se semo tajati...). Non credevo ai miei occhi, quelle due donne perfette, troppo perfette, con quelle voci calde, provocanti e birichine che vi lascio immaginare. Erano le 4 pm ma secondo me qualcuno stava ancora a mezzogiorno. E' stato divertente, e devo dire che il radio e'...ecco, come dire, venuto bene. hahahah
Magica Trippy, con il tuo sorriso, chissa' dove arriverai! Magica Trippy, il vestito di raso, piroette tu mi fai! Giochi Preziosiiiiiiiiiiiiii.

lunedì 24 settembre 2007

6 mesi, dal Lato B.

Sabato 22 settembre ho compiuto il mio sesto mesi-versario a testa in giu'.
Sabato 22 settembre apro il Sydney Morning Herald e mi vedo a pagina intera.






M'e' partito un sorriso a settecento denti. Chi avrebbe mai potuto immaginare che l'Australia, Sydney, la TBWA, tutta questa mia esperienza, mi avrebbero regalato un'emozione cosi' bella proprio il giorno in cui avrei compiuto meta' anno qui. Si' e' un'emozione, un ricordo che rimarra' per sempre stampato (a tutti gli effetti) nella mia vita. E' la punta dell'iceberg, la mera, effimera, superficiale e divertente testimonianza della mia presenza: ma in realta' 'significa' qualcosa di molto piu' profondo per me. E continuo a ridere se penso che questa foto mi ritrae di spalle, dal Lato B. Dove 'B' stavolta lo intendo come 'Brain'. L'Australia mi ha conosciuto dal Lato B, quello del cervello. Vuoi vedere che divento famoso proprio grazie al mio lato migliore? hahahaha. Va be', il prossimo annuncio che uscira' per la stessa campagna mi vedra' invece di profilo, mentre lo spot Tv mostrera' il facciotto. Cosi' c'abbiamo na' panoramica completa :-). Compra il SMH, c'e' il pargolo sisotto su stampa. E presto anche in TV! 'Unquenchable Sisotto', da Sabato 22 settembre in edicola.

Dopo sei mesi di gestazione, dai risultati dell'amniosisocentesi possiamo dire che l'umbrione viene su bene, la rinascita procede, la testolina ha gia' preso forma (ci sono anche le foto adesso). Certo poi, ora che ci penso...meta' anno. Cavolo, sembra un attimo fa'. Guardandolo dal punto di vista del tempo, meta' anno non e' poi cosi' tanto. Ma guardandolo dalle emozioni, dai fatti, dalle difficolta', dalle motivazioni, dalle vittorie ottenute, dalle soddisfazioni, dalle persone incontrate, dalle cose viste e vissute, dalla conoscenza, dalle intensita', dai cambiamenti, dai miglioramenti, beh mi sembra di essere qui da almeno sei anni. E' stato tutto cosi' veloce, e allo stesso tempo cosi' carico, imbevuto, ricco, denso, pregno di significati. Uso tanti aggettivi perche' e' tutto talmente coinvolgente e grande per me, che non riesco a trovare la parola adatta per descriverlo. Forse una ce n'e': Surf. Che c'entra?

Niente, era solo per dire che, a parte l'annuncio, ero cosi' contento di stare al mondo che domenica sono andato a fare surf. Un po' Bodhi, un po' Johnny Utah, un po' una mezza sega, ho preso i peggio schiaffi dalle onde dell'oceano che non stanno li' per insegnare il surf a me. La cosa piu' frustrante del surf e' che nuoti nuoti nuoti nuoti nuoti, c'hai le spalle rotte come i pupazzetti del wrestling quando gliele staccavi, e dopo 5 minuti di onde in faccia ti accorgi che stai a 3 metri da riva e se metti i piedi giu' tocchi (questa vicenda ti toglie anche la dignita' di portare una muta e atteggiarti a surfista). I bambini di 3 anni che invece cavalcano onde di 3 metri come se scendessero daji scivoli der parchetto de spinaceto poi, ti fanno capire che la tavola da surf e' mejo che la usi per apparecchiare e farti 2 fish&chips. Poi tra la muta e io che andavo alla cieca, e' stato difficile trovare il giusto senso per il mio surf di ieri. "Il surf e' uno stato mentale, dove prima ti perdi e poi ti ritrovi" - dice Bodhi in "Point Break". Caro Bodhi, io sto in piena prima fase, ma confido. :-)



Percio', non soddisfatto del Surf, 'Unquenchable Sisotto' (che ricordiamo trovate sempre in edicola!) se ne va a fare un bel weekend di serate 'Latine'. Ecco, qui ho dei veri numeri. Come disse Cesare Proietti: "Aho, c'ho n' gioco anca-bacino che praticamente te metto n'cinta". Insomma, mi son scatenato a ballare "S'alza e me rende". Ballare Salsa e Merengue a Sydney e' come andare in brasile per imparare il russo. Non c'entra veramente niente! Eppure el ritmo caliente riesce a scaldare anche questa citta'. Ho anche imparato nuove figure, dato che quelle che facevo fino a ieri erano prettamente figure di m.... . Eppure, 'el siso' sulla pista da ballo ha il suo perche'. Matador, da perfezionare. Ole', me gusta el siso surfista, che baila nte' la pista e te rimorchia a vista. Con quello sguardo apripista poi ti sceglie un drink dalla lista, fa' sua anche la anche barista, ed ecco li' che ti conquista.
'Unquenchable Sisotto', da sabato 22 settembre in edicola.

giovedì 20 settembre 2007

Alla mia terra



"Un uomo è dove è il suo cuore, non dove è il suo corpo."
(Gandhi)


Con tal parole grande Gandhi,
alla mia terra mi rimandhi.
Non la trovi sugli atlandhi,
me fai pure fa du piandhi,
se ce penso e' qua davandhi.

La montagna co' gli aliandhi,
campi a giugno emozionandhi,
notti vivide e pulsandhi,
frutti teneri e invitandhi.

Ecco il lago, coi pescandhi,
le foreste frondeggiandhi.
I ricordi sono tandhi,
non mi bastano gli istandhi.

Le risate traboccandhi,
le partite appassionadhi,
le mangiate un po' abbondandhi,
le serate affascinadhi.

Un bel gruppo di birbandhi,
le battute, i giochi, i candhi,
passeggiate estenuandhi,
e i momenti piu' importandhi.

Son pensieri i miei anelandhi,
nostalgie scombussolandhi.
ma con forza, no rimpiandhi,
io sorrido e vado avandhi.

Che' tra gli angeli trionfandhi,
e le stelle degli amandhi,
un amico tra li sandhi
ci protegge a tutti quandhi.

Alla mia terra.
Siso.

mercoledì 19 settembre 2007

Odds & Evens

Ecco, la casetta putroppo non la sto vedendo mai. Sono diversi giorni che faccio tardi a lavoro. Mi trovo a scrivere (chilometriiii di lettereeee, sperando di vederti ancora quiiii...un saluto a Max Pezzente), dicevo mi trovo a scrivere testi lunghi in inglese. Tutti copies che andranno a riempire i siti web della banca St. George e di Nissan X-Trail. Senza togliere che durante la giornata, arrivano come la pausa caffe' tante piccole emergenze per altri clientucoli e il sisotto eccolo li' che adesso e' under pressure. Si', me stanno a mette sotto. Niente idee stavolta, ma testi su testi a raffica. Fossero solo titoli o body copy, no! Tutti muri di parole. Ho la testa sfranta. Pensare e scrivere in un'altra lingua mi sta risucchiando le energie. Non tanto nella scelta dei termini adatti, quanto nella costruzione sintattica, nella ricerca di periodi snelli, nella difficolta' ad utilizzare le strutture concettuali ed espressive. In due parole, ci metto il doppio del tempo che ci vorrebbe (nove parole...). Anche perche' poi vado un po' da uno un po' dall'altro a far controllare che siano corretti. Che testicoli! Me sembra de sta' a scola! Com'e' dura st'avventura. Per fortuna che c'e' il bar che fa' angolo qui fuori che s'inventa la formule per offrirti da bere. Nel senso che ordini la birra, poi la barista arriva e ti chiede "Heads or Tails" (testa o croce, che in Ozy diventa 'coda')? Tu scegli e, se ti dice bene con la monetina, la birra e' gratis. Alla seconda birra il gioco cambia e diventa "Odds & Evens" (pari e dispari). Se ti ridice ribene ti rifai la birra aggratise. Il terzo gioco non sono riuscito a vederlo perche' dopo due Guinness ero per terra. Cari australiani, la Tooheys Extra-dry e' by fear, ma io resto fedele alla mia Irlanda, la birra per me e' solo la Guinnes. Ha quello strano 'taste' che mi da' alla testa, molto piu' di questi testi.

La casetta in Australià

"Aveva una casetta piccolina in Australià
con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà,

e tutte le ragazze che passavano di là
dicevano:
"Che bella la casetta in Australià"!

Ma un giorno, per dispetto, il koreano l'incendiò
e a piedi poveretto senza casa lui restò.

"Allora cosa fece?" - Voi tutti chiederete.

Lui fece un'altra casa piccolina in Australià,

con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà,

e tutte le ragazze che passavano di là,
dicevano:
"Anvedi che casetta è questa qua!".




L'ho scelta perche' il bagno, ovvero il mio pensatoio, mi piace vera-veramente tanto.
Ho provato a fargli una foto, ma e' venuta un cesso. E tra l'altro manco riuscivo a scaricarla.

Cheers.



venerdì 14 settembre 2007

Modello nº4: Sisotto.

Come gia' successe tempi oscuri addietro, donde rivelo' al mondo capacita' multiformi e poliedriche nell' indossare le vesti (e la parrucca) di Marylin Monroe per un annuncio pubblicitario (cosa che richiese anche una depilata del petto), domani il Sisotto vestira' i panni di se' stesso e fara' da baldo giovine modello in ben due annunci per il Sydney Morning Herald. Non so a cosa sia dovuta la mia selezione, ma ho il sospetto che anche in Tbwa a volte abbiamo problemi di low budget casting. Ma 'these cocks', per dirla all'australiana, sono proprio curioso di aprire il giornale e vedere come reagiranno i Sydneysiders a quel bel facciotto del Sisotto sbattuto li' tra le pagine. Stavolta pero' non ne sapevo niente, non mi sono offerto io, mi hanno scelto loro. Che ve devo di', se vede che il maschio italiano acchiappa. Pure troppo acchiappa, il fotografo oggi mi fa' "Cara...dai, non fare la smorfiosa, portati la magliettina scollata domani, easy going, un bel paio di jeans, guarda come stai oggi va benissimo...tesssoro". Si, lo ammetto, oggi in agenzia sono andato vestito un po' fighetto. E ho subito capito che il fotografo avrebbe voluto mettere le mani sul mio obiettivo. "A chicco, metti a foco da nantra parte", gli faccio io, in Inglese Britannico. Cmq, domani pomeriggio c'e' lo shooting, credo in uno studio fotografico di questi 'cool old fashion' Sydneyani. Mi spaventa, temo per il 'cool'.

A parte il ruolo da modello, oggi il Sydney Morning Herald mi ha regalato un'altra bella notizia. Aprendo il giornale ho visto che e' uscito il primo annuncio della mia campagna per Singapore Airlines, quella che me so gestito da solo (ho fatto da ardiretto e copiraite). Ardiretto e' un parolone, ho scelto tre foto dell'aeroplanone per fare da sfondo ai miei sfavilannti titolozzi che usciranno uno al giorno, per 36 giorni di fila. Si', una fila di pane quotidiano praticamente. A proposito, meglio che esco, devo andare a fare la spesa. E poi me devo inizia' a fa bello, senno' domani quella 'paaazzaaaa!' del fotografo chi la sente, poi me comincia a fa i scatti de nervoso e vengo tutto sfocato.
Ciao Sorciiiiniiiiiiiii! Baci fashion for all. ;-)

Stop asking me the question

Ma vi siete mai chiesti che fine abbiano fatto i protagonisti di
"Back to the Future?".
Si dira', ma che domanda e'? E' la domanda che tutti fanno quando incontrano il caro e vecchio "Biff", ovvero Tom Wilson. Quello che si sente minacciare dalle bibliche parole: "Ehi tu porco, levale le mani di dosso!". Ebbene, Biff oggi e' un simpatico comico e cabarettista, ed ha inventato una canzone molto carina su quello che gli capita ogni giorno. Ovvero, quando incontra persone, in aereo o in strada, queste, senza neanche ricordarsi come si chiama, iniziano a tormentarlo con domande sul film e sui suoi mitici protagonisti. Lui l'ha presa a ridere e ci ha fatto un motivetto niente niente male. A me me piace, e poi non mi sarei mai immaginato che Biff nel futuro sarebbe stato cosi'. Ma e' certo che all'onor del suo passato, ha dedicato proprio un bel presente.

mercoledì 12 settembre 2007

Go green, please.

Trovo questo spot intelligente, e divertente allo stesso tempo. E' stato ideato da "The Campaign Palace - Red Cell" qui a Sydney. L'idea mi piace, la trovo originale e affilata, con quell'ironia che sa smorzare in modo costruttivo un tema importante. Se non altro lo affronta da altro punto di vista, estremamente brillante secondo me. La vera chicca sta nel fatto che la protagonista era la nostra centralinista, Amee Evans, che ora e' negli Stati Uniti. Il soggetto perfetto per interpretare lo script.
Insomma, utilizzate forme di energia alternativa, salvate la terra dal 'global warming', almeno azzitteremo tutti sti pseudo-rivoluzionari cortei e ste manifestazioni pubbliche. Agnoletto smettila dai, nun te se sopporta piu'. Enjoy our pretty green receptionist instead.

Vegemite addicted

Ok, non avrei mai voluto, non lo avrei mai creduto possibile, non penso nemmeno sia reale ma, mi piace la Vegemite. Questa e' una frase storica per me, una sentenza, un assioma. E' dura ammettermelo ma e' cosi'. Sto uscendo da lavoro, dopo essermi sparato 4 toast con burro e Vegemite a piacimento. L'ho realizzato solo oggi. In realta' e' un bel po' che mi faccio questo tipo di toast. All'inizio ero convinto non fosse neanche commestibile, non riuscivo sinanco ad odorarla. E invece, passo dopo passo, giorno dopo giorno, assaggio dopo assaggio, toast dopo toast, cercando di capire come mai gli australiani ne andassero pazzi, sono finito con l'iniziare a mangiarla di gusto. Non ci vado pazzo, ben intesi. Pero' ha quel non so che' che mi attira e mi incuriosisce. E oramai quasi ogni giorno, verso quest'ora, una splamatina la do' volentieri.
Sono fiero, sono riuscito a superare un limite psicologico (che cmq era anche gustativo e metabolistico). Sto arricchendo sempre piu' la sfera sensorial-palatale con pietanze e sapori imprevisti ed eterogenei. Ma questo anche perche' quanno c'ho fame, me magno veramente de tutto (detto in francese stretto). C'est la Vegemi'...!

"If you reject the food, ignore the customs, fear the religion and avoid the people, you might better stay home."
James A. Michener

Settembre e' fico.

E' arrivata la primavera. O almeno sembra. E' incitante, e' opposto, odora curioso Settembre tra fioriture, sbocciamenti e impollinazioni. Che dire, Settembre qui e' fico. ;-) Che poi mica lo so se ce l'hanno adesso i fichi. Stando all'inversione stagionale, qui i fichi dovrebbero esserci a Marzo. Ehi ma e' il mio mese! Fico!
Stamattina mi sono svegliato con quella sensazione frizzantina che solletica il naso (no, non ho pippato ieri sera...), si' quella di Aprile o Maggio a Roma. Quella che ti svegli, respiri, e ti parte quel sorriso incontenibile, ti brillano gli occhi, sembra che ti sei appena fatto i vapori col Gled Idea. Apri le finestre e la natura esplode dentro casa. E quasi non riesci a guardare fuori dal sole che vuole giocare, inseguendoti in ogni stanza e cercando il tuo sguardo. Finalmente e' tornato. E' stato un weekend piovoso, lungo e indaffarato. Last weekend I've made the move. L'ho passato traslocando nella mia nuova casa. Ah, Settembre, periodo di cambiamenti. Quanto e' stato strano fare le valigie completamente, come se dovessi partire. E invece mi stavo solo spostando di un quarto d'ora. Si, e' normale, c'ho pensato ironico, quando le ho viste li' pronte sulla porta: "Chissa' quando le rifaro' per tornare a casa". Ma vabbe', e' stato un lampo. Arrivato poi nella nuova ho conosciuto i miei nuovi inquilini. Ora vivo con una ragazzo brasiliano, Victor, molto simpatico. E' una sagoma, a volte sembra 'Salvatore' del Nome della Rosa, in una frase ci mette parole di quattro lingue differenti e poi sorride sempre. Poi c'e' Jeremie, il mio compagno di stanza francese. E ancora Cristina, italiana e ragazza di Victor, e poi Roberto e Giulia, anche loro coppia italiana. Siamo 6. Sto bene, loro mi piacciono e sono innamorato dell'appartamento. E' un piacere tornare la sera, cucinare, cazzarare, vedere i film insieme (ieri abbiamo visto 'Babel', intenso, e confermo che se incontro Kate Blanchet le chiedo di sposarmi.). E' bello alzarsi la mattina, e vedere le luci che svegliano Sydney. Come oggi. Mi sento raggiante, ho in testa 'Crazy little thing called love' e sono anche su 'Don't stop me now'. Si', energia pura. Quasi resto a fatica a scrivere su questa sedia d'agenzia. Vorrei poter uscire e far vibrare questa citta' dell'anima che gli manca. E neanche posso fare le foto ancora, ne' di questa giornata ne' della dimora, devo riparare la macchinetta, il pirulino non funziona piu'. Non so se me la compro direttamente nuova. E intanto sto ancora aspettando che Christian o Stef o Marco mi mandino il benedetto cd con le foto del viaggio, che qua cio' i racconti ma me servono le foto per postarli. Aho, me lo mandate o no?!?! Daje mbo' rega'.
Cmq, il mio nuovo indirizzo e':

609/320 Harris St.
2009 Pyrmont
Sydney, NSW, Australia.

Per qualsiasi pacco, lettera, catalogo postal-market si voglia inviare. Se poi lo cercate su Google Earth, potrete vedere dove abita il sisotto. Mi riconoscerete perche' sono quello sul tetto che vi sta salutando. :-)
Ciao! Vado a riparare la macchinetta, e' un problema che devo mettere a fuoco, e non vorrei rimanesse solo un obiettivo.

sabato 8 settembre 2007

Mutatis mutandis

Che il 'ritorno' sia un momento di cambiamenti importanti, forse molto più che la partenza, lo trovo confermato nelle pagine che leggo in questi giorni a proposito di una grande novità che sta segnando una svolta nella comunicazione italiana, romana in particolare. Ebbene sì, quando l'ho letto ci sono rimasto: Francesco Taddeucci e Luca Albanese hanno lasciato la direzione della Saatchi per avviare una loro struttura, una 'boutique' creativa. 'The Name' è il nome, senza troppe perifrasi. Non solo, Stefano Massari (vice cd sempre in Saatchi), sarà il coordinatore del progetto di Brand Portal, agenzia di comunicazione integrata che sta aprendo a Roma, di cui 'The Name' è parte responsabile del settore advertising.
E' un vento nuovo, sconvolgente per il nostro mercato. E' il segno di una novità importante. E' una bomba. E' la prova che in Italia qualcosa sta cambiando, è la prova che si può ancora innovare, che si ha la forza di osare, e che ci sono persone ai vertici che hanno il coraggio di credere nel cambiamento e scardinare lo status quo. Prima o poi qualcosa doveva accadere per scuotere l'ambiente, ed è accaduto per fortuna.
Sono contento, per Francesco e per Stefano (Luca non ho avuto modo di conoscerlo...ma sono contento anche per te). Francesco Taddeucci è stato il mio mentore, la persona che mi ha 'iniziato' a questo lavoro, che ha creduto in me per primo, che mi ha insegnato a pensare in modo laterale. Nutro per lui una stima incondizionata. Gli devo tantissimo, come devo molto anche a Stefano. Entrambi mi hanno 'sopportato' ogni volta, almeno una al mese, in cui andavo in Saatchi a farmi vedere, a chiedere consigli, a mostrare i miei lavori e testare così i miei miglioramenti o meno. Sono stati e sono per me un punto di riferimento costante. Ed è una vera gioia sapere che proprio loro stanno dando vita a questa grande novità, con una scelta forte e coraggiosa. In Francesco in particolare vedo adesso la realizzazione del mio grande sogno, creare un giorno una mia agenzia. Sento vibrazioni positive in tutto questo, riesco a sentirle da così lontano. Immagino come possa avvertirle allora tutto il mondo della creatività italiana. Vedo già il subbuglio e il fermento dei miei colleghi per entrare a far parte di questa nuova realtà. Ed è logico e del tutto normale, credo. Con una semplice metafora, vedo questa novità come una finestra, benché piccola ancora, di aria fresca. Una finestra, una possibilità, una boccata d'aria pura a cui molti vorranno attingere per respirare dopo anni di immobilismo, di aria viziata, di polvere, di finestre chiuse. Me la sto immaginando così la situazione, e non credo di sbagliare. Una casa chiusa, a tutti gli effetti, logora, vecchia, stagnante, puzzolente, in cui qualcuno ha avuto il coraggio di riaprire una tapparella per provare di nuovo a inspirare freschezza. Quell'aria friccicarella mattutina che fa sfrizzolare il cervello e il pensiero. Bravi, non ho altro da aggiungere. A voi va tutta la mia stima, se mai ce ne fosse ancora bisogno, e la mia approvazione. Dal punto di vista personale, proiettando tutto questo sulla mia esperienza, trovo una semplice equazione: "The Name sta a Roma come l'Australia sta a Siso". L'Australia è stata per me la finestra da cui attingere aria nuova; così credo lo sarà The Name per la Capitale.
Ma la mia riflessione si estende anche ad un altro aspetto, fondamentale per la crescita del nostro sistema: finalmente si sta dando vita ad una struttura olistica di comunicazione integrata. Un'unica struttura con le sue divisioni di specialisti nei vari ambiti: advertising, marketing digitale, media planning, media relations, below the line, organizzazione eventi, publishing, direct marketing, web, architettura, design. Una struttura che integra tutti i rami della comunicazione aziendale, per diffondere ogni volta un unico grande messaggio. Finalmente si può iniziare a pensare alle Big Ideas, e ai Big Ideals. E' così che funziona nel mondo, è questo il futuro della comunicazione. Ed è quello che sto imparando da questa mia esperienza in Tbwa. Pensare a grandi idee, ad un'unica grande idea, che possa essere veicolata e declinata coerentemente su ogni mezzo. E' finita l'era dei singoli annuncetti o dei singoli spottini. E' la grande idea che va pensata, per ogni brief. Ed è la grande idea che è l'unica in grado di comunicarsi e comunicare alle persone, avvolgendole e stimolandole con ogni strumento. E' qui il segreto. E solo le grandi idee hanno questo potere, la forza di agire e di funzionare a tutti i livelli. Altrimenti non sarebbero grandi idee. E' l'adattattabilità e la declinabilità la prova della loro forza ed essenza. E' il pensiero che conta. Il concetto prima di ogni esecuzione pratica. Trovato il concetto 'vero' e grande, poi può essere eseguito come e dove si vuole. Non lo dico io, non lo dicono i calmi australiani, né i guru americani, né i sofisticati inglesi, lo diceva semplicemente Cicerone:
"Rem tene, verba sequentur". E, guarda caso, è spesso ancora lui a farci da 'Cicerone' nei segreti dell'Ars Oratoria.

Mutatis mutandis, dopo questo mio volo pindarico (ma neanche troppo pindarico), faccio il mio grande in bocca al lupo a Francesco e a Stefano. Good Luck mates, in The Name of creativity.

venerdì 7 settembre 2007

Tornando tornato, tornado tornante.

E' passato qualche giorno dalla fine del grande viaggio.
Tornare e' il verbo dei turbini, dei cambiamenti, delle riprese, dei conti da fare, dei movimenti, delle decisioni, delle intensita' interiori. Ho avuto bisogno di un po' di tempo per ricollegarmi con Sydney, con la vita che ho qui, con il lavoro e lo stato d'animo che avevo acquisito prima di partire. Ho avuto bisogno di tempo per realizzare che questo viaggio e' stato fatto davvero, sono convinto che mentre lo vivevamo non ci rendevamo conto di quel che stavamo vivendo. Per me non e' stato solo un viaggio. E' stato un incontro con la mia vita di prima. Con i miei amici sono arrivati inevitabili anche i pensieri, le riflessioni, i momenti passati e le aspettative per quelli futuri. E' stato uno specchio, un fine primo tempo, una prova, un faccia a faccia con me stesso, tra quello che ero, e quello che sono. Beh, sono cambiato. Tanto. E mi viene da ridere perche' sono felice. Sono vero a me stesso. Sono vero a me stesso. Non sono ancora pronto per tornare, ma questo viaggio mi ha confermato che mi sono ripreso Simone. E Simone in questo viaggio ha vissuto un'esperienza incontaminata (a parte le 'steffe' di Stef...). Sono stati 15 giorni ricchi, pieni, intensi, veloci, lunghi, incastrati, incidentati, bagnati, sorrisi, sentiti, liberi. Cosi' tanto da scrivere, da raccontare, da ricordare. Mi piacerebbe riuscire a dire tutto, spero di farlo questo fine settimana. A proposito, in questo fine settimana qui a Sydney accadono due cose importanti:

1) C'e' la conferenza dell'APEC (Asia & Pacific Economic Cooperation).
E' arrivato anche Giorgione Cespuglio. La citta' e' in preda alle pattuglie della polizia. Solo che i poliziotti australiani sono particolari: camminano in gruppetti da gita fuori porta, spensierati per strada. Sorridono a tutti, ogni tanto si fermano con qualche ragazza per farsi scattare la foto insieme. Ci manca che li vedi all' Opera Bar a prendere un cocktail ascoltando Jack Johnson. Che dire, sono proprio delle allegre 'brigate'. C'e' na festa n' paese, annamo a vede'! Iamme, Iamme!

2) Cambio casa!!! House warming! Yeah!
Lascio finalmente quel covo di freddi Scoreani. Non ce la facevo piu', e' stato un trav-aglio. E me ne vado a stare meglio. Ero deciso a spostarmi a Bondi, ma poi ho trovato una casetta a cui non ho saputo dire di no. A Pyrmont, esattamente a due minuti a piedi dall'agenzia. E' un appartamento su due piani, al roof di un grande palazzo su Harris St. E' bello il palazzo (dicono sia uno dei palazzi storici di Sydney, boh, e a dire il vero e' anche abbastanza fighetto, mah), ed e' bella la casa. Sono proprio contento. L'appartamento e' grande (taaac...), moderno al limite del vintage, essenziale, stiloso (taaac...), accogliente (taaac...), all'ultimo piano (taaac...), vista sulla citta' (taaac...), grandi finestrone e legno che domina (taaac...), terrazzone zen con zona barbeque (taaac...), senza koreani (taaac!!!). Finalmente e' un vero piacere tornare a casa la sera. Presto mettero' le foto. Non appena riparo la macchinetta digitale per scaricarle.

Per il resto, tornato dal viaggio e dopo che i ragazzi sono partiti ho vissuto nell'ordine:
- 3 giorni di malinconia e depressione totale
- Sydney non la potevo sopportare piu'
- Volevo tornare a casa
- 2 orribili giorni a lavorare su dei testi lunghissimi e noiossimi per il sito di St.George
- 1 campagna interamente pensata e gestita da me per Singapore Airlines (di questo sono stato molto contento)
- hanno scambiato tutte le coppie. Mi sono trovato senza Dave, che adesso e' in coppia con Shri, mentre io sto per affiancare Graham, l'art senior con i controcoglioni dell'agenzia. Una cosa che mi mette un po' in soggezione ma che mi emoziona pure. Davide e Golia.
- ho conosciuto una ragazza. E' spagnola. Si chiama 'Esperanza d'escobar'.

P.S.
'Tornando' serio, ci tengo anche io a far giungere la mia voce, da quaggiu', per salutare Luciano Pavarotti. E' giunto al tramonto un uomo che ha vinto, fin dall'alba. Bella Lucia'.