mercoledì 12 settembre 2007

Go green, please.

Trovo questo spot intelligente, e divertente allo stesso tempo. E' stato ideato da "The Campaign Palace - Red Cell" qui a Sydney. L'idea mi piace, la trovo originale e affilata, con quell'ironia che sa smorzare in modo costruttivo un tema importante. Se non altro lo affronta da altro punto di vista, estremamente brillante secondo me. La vera chicca sta nel fatto che la protagonista era la nostra centralinista, Amee Evans, che ora e' negli Stati Uniti. Il soggetto perfetto per interpretare lo script.
Insomma, utilizzate forme di energia alternativa, salvate la terra dal 'global warming', almeno azzitteremo tutti sti pseudo-rivoluzionari cortei e ste manifestazioni pubbliche. Agnoletto smettila dai, nun te se sopporta piu'. Enjoy our pretty green receptionist instead.

8 commenti:

Pier Mario Vello ha detto...

Ciao Simone,
scusa se prendo un messaggio a caso per farti una domanda:
conosco per sentito dire lo stile di vita australiano, fondato sulla filosofia "take it easy", che contrasta con le caratteristiche degli accont.
Volevo sapere se anche lì gli account hanno l'angoscia che contraddistingue la loro razza, che sarebbe in contrasto con il modo di fare degli austrialiani.

L'AustraloSisotto ha detto...

Ciao Mr t (ma sei un lui o una lei?). Cmq, per sentito dire hai sentito la verita'. Lo stile di vita australiano e' fondato sulle filosofie del "take it easy" and "no worries". Confermo pienamente che vivono cosi'. Anche gli account. Non che non siano ansiosi o 'stressati' anche loro con i clienti dalle 8 di mattina fino a tarda sera (queste cose ci sono anche qui, e' connaturato nel mondo pubblicitario). Ma ho notato che affrontano i rapporti in modo sereno, o perlomeno non trasmettono angoscia. Ma credo sia dovuto in gran parte anche all'intelligenza e alla cultura di comunicazione dei clienti. Ho visto comprare campagne presentate in bozzetti e disegni, come ho visto comprare solo concetti, senza niente ancora di sviluppato. E, aggiungo, qui il mercato tra le agenzie e' fiorente, duttile, permeabile. Persone anche con ruoli importanti si licenziano, senza avere gia' un'alternativa pronta. Magari si fanno un viaggio, poi si rimettono sul mercato e trovano facilmente lavoro di nuovo. Essendo diverso il contesto e il mercato, ovviamente sono diversi anche i loro stati d'animo (piu' calmi) e le relazioni con i clienti (meno angosciose). Che dire, qui siamo davvero sottosopra. Quanto al resto, e' sempre la solita "pubblicita'". ;-)
Ciao mr t! Per curiosita', ma chi sei? Che fai? Ndo lavori? Un saluto downunder. Simone.

Pier Mario Vello ha detto...

ciao, scusa se rispondo solo ora. C'eravamo già sentiti via mail alcuni mesi fa. Avevo dimenticato di chiederti questa cosa e siccome avevamo appena infamato una account qua in agenzia (si presenta dicendoci "tra 10 minuti vi giro una mail del xxxx cliente. Ci sono problemi" - perchè mi dici che mi mandi una mail? Mandala e basta.) ho pensato di chiedertelo. Sai già che qua vivono nell'angoscia.
Grazie per la risposta.

PS Forse mi confronterò con la realtà pubblicitaria australiana. Ti metto un link di un concorso, si vincono un po' di $ australiani. Magari lo conoscevi già.
In bocca al lupo per il futuro (che almeno, dall'altra parte del mondo, sembra più roseo).

http://www.writeournextad.com

L'AustraloSisotto ha detto...

Ciao, grazie a te per il link del concorso! Ma sai, non credo che si tratti di futuro piu' roseo qui, e' che quando cambi prospettiva, e le cose magari le vedi a testa in giu', puo' darsi che le vedi meglio. :-)
Ciao, e in bocca al lupo anche a te.

Pier Mario Vello ha detto...

Sai, ormai mi son convinto che le cose si vedono meglio per una questione di fiducia. Per quello hanno un modo rilassato, e migliore, di gestire i rapporti.
Io metterei questo articolo come punto primo nei contratti che l'agenzia stipula con i clienti:
"Questo contratto stipula un rapporto basato sulla fiducia".
Sembra un'ovvietà ma sarebbe bene ricordarlo. Anche perchè forse, in quanto ovvietà, a volte ci si dimentica di questa cosa.
Poi tutto ciò che ne consegue quando si dimentica questa cosa, è una catena. La stessa che ci lega le caviglie. Simile a quella che mi vorrebbe far partire (come te) e cambiare, ma mi trattiene qua.

La chiudo qui, diventerebbe un discorso lunghissimo. E annoiante.

Il concorso? Ho scoperto che solo i residenti australiani possono parteciparvi. Subito dopo aver ideato la mia head: "Financial review. Successful crew."
Bella inculata. Più tipico allo spirito di vita italiano che australiano. Una paranoia che si potevano risparmiare.
Non avrei vinto di certo. Però, almeno...

In bocca al lupo per il concorso, allora. Continuerò a leggerti.

Roby
(mr t mi fa schifo. Me lo sono trovato preimpostato sul mac e non capendoci un cazzo di mondo elettronico me lo sono tenuto).

L'AustraloSisotto ha detto...

Ciao Roby,

ti do' pienamente ragione. La fiducia fa la differenza. E' conditio sine qua non. Nei rapporti con i clienti, nella gestione delle cose interne e soprattutto nella salute e nel benessere delle persone che lavorano. E questo ovviamente vale per ogni ambiente di lavoro. Qui la FIDUCIA e di conseguenza il RISPETTO ce ne sono da vendere. Sono naturali, connaturati nella mente e nella vita delle persone. E' quasi strano, ti danno fiducia a priori. E questo porta le persone beneficiarie della fiducia a comportarsi bene e a ricambiare immediatamente. E' "solo" questione di pensare bene del prossimo. Di dire di si', di pensare positivo, di pensare che le cose si possono fare e cambiare. E sappiamo quanto e' quasi impossibile da noi, per la maledetta abitudine delle dietrologie o del pensare male, o del pensare che ci sia sempre qualcosa sotto o nello scaricare i barili (che e' uno sport praticatissimo in Italia). Mentre da noi si dice spesso 'No', qui si dice spesso 'Si'. Ed e' tutta una questione di fiducia.
Anche per questo, ho 'fiducia' nelle headlines che ho mandato al concorso ;-). Se vinco qualche cosa te lo dico! Anzi ti offro una cena, pero' ti tocca venire qua! Hai fiducia? Un grande abbraccio. Simone

Pier Mario Vello ha detto...

Certo che ho fiducia nella tua vittoria!
Però mi sa che più che romano sei genovese:
vinci circa 4000 dollari e mi paghi solo la cena! Almeno metà del volo!
(non fraintendere, preferirei anch'io che tu fossi bionda o mora, comunque donna). Ovviamente scherzo.

A proposito, ho parlato di te sul mio blog:
robyb.wordpress.com
(scusa se mi faccio pubblicità, ma mi sembrava corretto dirtelo).

roby

L'AustraloSisotto ha detto...

Ciao Roby,

ok ti pago il volo di andata! Accordato. Vediamo se vinco...crossfingers mate!
Grazie per aver parlato di me nel tuo blog, la definizione di "non-etichettabile" un po' me la sento davvero addosso. Certo, onorando sempre pienamente sua santita' Jimi Hendrix. Buon viaggio nelle Repubbliche Baltiche.
Ci sentiamo presto e raccontaci tutto quando torni.
Ciao!