sabato 21 aprile 2007

Domenica Auto-Grill





D0menica 15/4/2007

Dopo la fantastica giornata passata a gironzolare per i Royal Botanic Garden, la sera Gianluca mi porta in un locale per salutare un suo amico che tornava in Italia. Oddio la "sera", diciamo che qui è sera già alle 5 e alle 7 si cena. Like the chickens (...questo posto continua ad avere similitudini impressionanti con Perticano...solo lì ho visto mangiare alle 6.30/7 di sera...).
Allora arriviamo in questo pub, poco fuori dal centro. Sembrava un pub tranquillissimo come ce ne sono tanti anche da noi. E invece entriamo ed inizia un dedalo di locali, spazi, aree dedicate ora ai giochi, ora ai bar, ora ai ristoranti, ora al biliardo, e poi sale tv, zona poker: tutto in stile coloniale. Una roba a dir poco stravagante.
Entrati nel pub, rimaniamo attoniti da un'usanza che qui si usa spesso fare la domenica, ed i pub come questo sono attrezzati apposta. Immaginate un normale pub irlandese a Roma ma, con una macelleria al suo interno e un'area cottura per il barbeque grossa come casa mia, dove ognuno può cucinare come vuole la sua carne. "Qui è il paradiso" mi sono detto. Ebbene sì, a questa vista ho goduto, incredulo. Ci siamo seduti al tavolo e ci siamo presi la nostra mega guinnes. Poi, alla macelleria, ci siamo scelti il taglio di carne che volevamo (notare bene che sono tutti filetti: T-bone, scozzese, manzo australiano, taglio new yorkese, ce n'è per tutti i gusti). Preso il filetto, con gli occhi che mi brillavano e le mani che non vedevano l'ora di cuocere, abbiamo raggiunto il barbeque. Non stavo nella pelle, e non ci stava neanche più il mio filetto scozzese in effetti. Era tenerissimissimo. Da mangiarlo senza neanche cuocerlo.
Con la maestria che ormai ho acquisito da anni, mi sono accinto a scottare leggermente le carni ora da un lato, ora dall'altro. Mi sono divertito come un pazzo. Cucinare la carne alla brace è una delle mie fonti di gioia. Al ché, a fine cottura, c'era un banchetto in cui ho potuto scegliere tra una miriade di salse e condimenti. Ma, nella mia miglior tradizione, ho solo aggiunto sale, pepe, un pochino di olio a crudo e degli odori. Senza ste cavolo di salse barbeque&friends che storpiano ogni sapore.
Dopo questo amplesso di carne, ho preso la mia insalata, questa bella variegata e inciafrugliata, e mi sono seduto con i miei compari a desinare. Uno s-p-e-t-t-a-c-o-l-o.

Durante la cena si sono poi aggiunte anche altre persone e quando abbiamo finito, siamo saliti al piano superiore, che era in realtà un piano del Quirinale con decine di stanze per giocare a biliardo. Devo ammettere che questo multi-pub è un posto molto bello in cui passare una tranquilla domenica sera.
Insomma, mentre giochiamo, mi presentano un tizio, un certo Michael.
Questo è australiano ma ha vissuto sette anni a Milano ed ora è tornato in patria.
"Hi Simon, nice to meet you, figa!" - "Hey man, do you wanna quit o ci stai dentro?". Sono stato tutta la sera a ridere. Sembrava tipo Salvatore del Nome della Rosa. Troppo forte. E poi un roscione enorme, che porta 56 di piede. Me lo sono fatto amico ;-).
Cambiava linguaggio e mischiava milanese e inglese in un modo che non potevi non ridere.
Era un divertimento il solo sentirlo parlare. Ma che accento milanese poi! Uguale! Di quello odioso che li prenderesti tutti a randellate sulle gengive sti milanesi. Ma lui no. Ovvio.

Sono tornato a casa full of beer and loughs.
Una domenica bestiale. Soprattutto per il filetto.

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