lunedì 9 aprile 2007

Il Fish Market






Sabato 31.3.07

Un'invasione del pesce più fresco che abbia mai mangiato. Una delizia del palato. Un inno all'ittica. Una celebrazione di crostacei. Un paradiso di calamari. Un mondo sommerso, emerso in padella. Il Fish Market di Sydney.
Con Gianluca e Ugo, che adesso è ripartito per Siena, ci siamo stati sabato scorso. Quando ancora non mi era preso il "mostro". Ma che mostri ho visto invece sbattuti sulle vasche! Il Fish Market è un capannone enorme, a un passo dal porto. Se ci vai presto la mattina, puoi assistere alla consegna del pesce fresco e subito dopo all'asta e alla compravendita. E' divertentissimo. Un macello, anche se è una pescheria. Ma non so se all'interno ci sono più cinesi che pesci. Ogni banco è il lolo, polca miselia. Cmq, arriviamo per l'ora di pranzo. Allibiti dalla magnificenza del posto, ci mettiamo a scattare foto a tutto spiano ad ogni tipo di mollusco esistente. Il mercato aveva tre cinesi in più. Poi, con sagacia culinaria e saggezza palatale, mi metto a scrutare tutte le cotture e le varietà possibili. Eh sì, perché la caratteristica di questo posto è che il pesce che arriva fresco sul banco lo puoi scegliere e fartelo cucinare all'istante come vuoi tu. Fritto, brace, padella, crudo, sushi. E poi gli abbbinamenti! Con tre "b", perché sono troppo golosi. Ostriche con cubetti di bacon, granchio alla besciamella. Squisiti. Le ostriche neanche mi sono mai piaciute, ma queste col bacon sono uno spettacolo. Insomma, ci prendiamo la nostra frittura mista, un vassoione di calamari, qualche filetto di tonno, pesci alla brace, semillon sauvignon blanc: ma qui inizia il vero godimento. Un prato verde e fresco, tra il mercato e il mare. Un sabato di sole splendente e azzurro. Un cielo terso, forse quarto. Distesi al sole, come gli antichi romani, su questo prato vista oceano a mangiare il pesce più fresco e più buono che mi sia mai capitato sotto le mani. Meglio di Senigallia! Si sente che vive in acque limpide, si sente che è sano, puro, incontaminato (e si taglia con un grissino...). E' stato uno di quei pranzi che non dimentichi. Sono quei momenti in cui ti senti in un quadro. Ecco. Mangiavo e, immaginandomi con un occhio esterno (un mostro!), mi sono sentito in una tela impressionista. "Colazione d'oceano" (Olio su tela, ma non sulla frittura. 45 x 30. Sisotto.) E te ne vai, col sole tenue del tardo pomeriggio, avendo tra le labbra il sapore dolce e salino del mare.
Dove te ne vai? Io dopo me ne sono andato al Centennial Park, al festival della Virgin.

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