giovedì 26 luglio 2007

Dumpling Nights


Serate per cambiare il mondo
. O almeno il modo di fargli la pubblicità.

Così ho battezzato le sere in cui ci vediamo io e Solfrins. Di solito capita che le facciamo di giovedì (cazzo, ma in questo periodo di lavoro estremo mi sono accorto che sono uscito sempre di giovedì...). Ci andiamo a bere una cosa all'Argyle oppure, più volentieri capitano cene etniche, come al cinese a Victoria Street (Kings Cross). "Da Gigetto er dumplingaro". Un buchetto adorabile che prepara dumpling, questi soffici e scioglievoli fagottini di pasta sfoglia umida contenenti pepite di pesce o di carne che ne mangeresti all'infinito.

In queste serate io e Francesco parliamo.

Parliamo di Italia e di Australia, di Roma e di Sydney. Parliamo anche di pubblicità. Confrontiamo cosa unisce (poco) e cosa differenzia (tanto) queste due mentalità. Ci incazziamo con il modo di vivere italiano, ci incazziamo contro un sistema che ci ha spinto ad andare via per crescere serenamente.
Ci incazziamo con la pubblicità, e la vita in generale italiana, chiusa nei suoi pregiudizi, ruoli, atteggiamenti e rigidità. Lottiamo, analizziamo, scleriamo, speriamo. Eh si, speriamo di poter far qual cosa per cambiare un fottuto modo di vivere e di pensare che per ora ci tiene lontani da ciò che amiamo. E ci chiediamo perché. Perché? Perché bisogna andare fuori per vedere chiaramente ciò che non va nel nostro Paese? Che è meraviglioso, porca puttana! Perché un ragazzo che vuole dire la sua, che vuole investire su di sé, che vuole crescere senza compromessi, deve andarsene? Mi sto incazzando pure ora che scrivo! Certo, anche qui non sono tutte rose e fiori, ma è l'approccio al lavoro, al rispetto, all'esistenza stessa che è diverso. E non perché qui siamo fuori dal mondo, anzi, l'Australia è un paese che ha una coscienza globale e partecipe del pianeta come poche altre nazioni. Si mettono in discussione in continuazione, per migliorare i problemi interni ed internazionali, per sollevare le coscienze, per porre le tematiche in primo piano, senza bendarsi o far finta che vada tutto bene, "tanto a noi non ci tocca". Questi non dicono "tanto ammechemmefrega". Questi affrontano e si rimboccano le maniche. Questi non si lamentano ma fanno i fatti. E capiamo che un modo di vivere migliore forse esiste, se non altro sereno, pur facendo le stesse identiche cose che si fanno da noi. Solo che qui le fanno calmi, non stressati, e quindi le fanno meglio. Sono queste le serate in cui io e lui ci diamo coraggio. A non mollare, a completarci e a completare questa esperienza, breve o lunga che sia, prima di tornare. Sono queste le serate in cui vedo il barlume di una futura agenzia, fatta di gente che crede nel cambiamento, che crede nei sogni, che ha il coraggio di fare qualcosa e di migliorare, prima di tutto sé stesso. Sono queste le serate in cui ci facciamo forza, perché l'Italia ci manca, Roma ci manca. Gli amici, le famiglie, le strade, l'aria friccicarella, le persone che amiamo. Ma sono queste anche le serate in cui non perdiamo il coraggio di credere ancora in questo viaggio. E quante volte ci chiediamo dove ci porterà. Quante volte colmiamo le distanze e le paure con parole italiane e fatti australiani. Con la grande e unica speranza che un giorno tutto questo ci porterà a stare bene. Di nuovo, a casa.

Siamo sempre due amici al bar
che vorrebbero cambiare il mondo
destinati a qualche cosa in più
che a una donna (che non c'è) ed un impiego in pubblicità (che, per ora, c'è)

E si parla con profondità, di agenzie e di libertà
tra un bicchier di coca ed un caffè
tiriamo fuori i nostri perché e ragioniamo sui però...

Siamo sempre due amici al bar
uno si è impiegato come account
l'altro invece fa il copriwater
mentre gli altri se ne stanno a casa...

E si parla in tutta onestà, di individui e solidarietà
tra un bicchier di vino ed un caffè
tiriamo fuori i nostri perché e proponiamo i nostri però...

Siamo sempre due amici al bar
a pensare di pubblicità
per poi fare roba per cambiar
un sistema che proprio non va

E si parla con tenacità, di speranze e possibilità
tra un bicchier di whisky ed un caffè
tiriamo fuori i nostri perché e proponiamo i nostri sarò...

Siam rimasti noi da soli al bar
gli altri sono tutti quanti a casa,
ma in Australia chissà com'è, ci sentiamo come ragazzini
Siam seduti qui dar cinese, con davanti due dumpling e due bei thè
e restiamo a chiacchierare, abbiam deciso di cambiare
tutto questo mondo che non va.

Siamo solo io e Solfrins al bar
che hanno voglia di cambiare il mondo?

E non ci troveremo so very far
a bere del thè al Sushi Bar
e forse noi ce la faremo sai
a fare qualcosa, e risolvere i guai.

2 commenti:

Sylvie Malaussène ha detto...

Siso leggere le tue parole è sempre meravigliosamente 'caricante'... stamattina, a pochi giorni dallo scadere del contratto (31 Luglio) il supercapo mi ha chiamato in stanza...'Hai fatto un ottimo lavoro', 'Ti sei impegnata tantissimo', 'Hai gestito bene le dinamiche dell'ufficio'...e zacchete, dal 1 Agosto a casa...la persona che sostituisco 'non ha ancora definito la sua posizione con l'azienda'..per questo non possono rinnovarmelo...in realtà si vocifera di una tizia stupidamente caprina che è nipote di nonsochi e che ricoprirà il mio posto...
...che dire...
...W L'ITALIA!!!!

Bea ha detto...

Siso!Finalmente ti sei fatto vivo!!!Silvia...ma che c'hanno sti capi prima dell'estate?Il mio ieri è partito per Parigi e ha detto che oggi mi avrebbe chiamato per parlare...a due giorni dalle ferie è preoccupante...c'ho un'ansia...speriamo bene!baci