sabato 8 settembre 2007

Mutatis mutandis

Che il 'ritorno' sia un momento di cambiamenti importanti, forse molto più che la partenza, lo trovo confermato nelle pagine che leggo in questi giorni a proposito di una grande novità che sta segnando una svolta nella comunicazione italiana, romana in particolare. Ebbene sì, quando l'ho letto ci sono rimasto: Francesco Taddeucci e Luca Albanese hanno lasciato la direzione della Saatchi per avviare una loro struttura, una 'boutique' creativa. 'The Name' è il nome, senza troppe perifrasi. Non solo, Stefano Massari (vice cd sempre in Saatchi), sarà il coordinatore del progetto di Brand Portal, agenzia di comunicazione integrata che sta aprendo a Roma, di cui 'The Name' è parte responsabile del settore advertising.
E' un vento nuovo, sconvolgente per il nostro mercato. E' il segno di una novità importante. E' una bomba. E' la prova che in Italia qualcosa sta cambiando, è la prova che si può ancora innovare, che si ha la forza di osare, e che ci sono persone ai vertici che hanno il coraggio di credere nel cambiamento e scardinare lo status quo. Prima o poi qualcosa doveva accadere per scuotere l'ambiente, ed è accaduto per fortuna.
Sono contento, per Francesco e per Stefano (Luca non ho avuto modo di conoscerlo...ma sono contento anche per te). Francesco Taddeucci è stato il mio mentore, la persona che mi ha 'iniziato' a questo lavoro, che ha creduto in me per primo, che mi ha insegnato a pensare in modo laterale. Nutro per lui una stima incondizionata. Gli devo tantissimo, come devo molto anche a Stefano. Entrambi mi hanno 'sopportato' ogni volta, almeno una al mese, in cui andavo in Saatchi a farmi vedere, a chiedere consigli, a mostrare i miei lavori e testare così i miei miglioramenti o meno. Sono stati e sono per me un punto di riferimento costante. Ed è una vera gioia sapere che proprio loro stanno dando vita a questa grande novità, con una scelta forte e coraggiosa. In Francesco in particolare vedo adesso la realizzazione del mio grande sogno, creare un giorno una mia agenzia. Sento vibrazioni positive in tutto questo, riesco a sentirle da così lontano. Immagino come possa avvertirle allora tutto il mondo della creatività italiana. Vedo già il subbuglio e il fermento dei miei colleghi per entrare a far parte di questa nuova realtà. Ed è logico e del tutto normale, credo. Con una semplice metafora, vedo questa novità come una finestra, benché piccola ancora, di aria fresca. Una finestra, una possibilità, una boccata d'aria pura a cui molti vorranno attingere per respirare dopo anni di immobilismo, di aria viziata, di polvere, di finestre chiuse. Me la sto immaginando così la situazione, e non credo di sbagliare. Una casa chiusa, a tutti gli effetti, logora, vecchia, stagnante, puzzolente, in cui qualcuno ha avuto il coraggio di riaprire una tapparella per provare di nuovo a inspirare freschezza. Quell'aria friccicarella mattutina che fa sfrizzolare il cervello e il pensiero. Bravi, non ho altro da aggiungere. A voi va tutta la mia stima, se mai ce ne fosse ancora bisogno, e la mia approvazione. Dal punto di vista personale, proiettando tutto questo sulla mia esperienza, trovo una semplice equazione: "The Name sta a Roma come l'Australia sta a Siso". L'Australia è stata per me la finestra da cui attingere aria nuova; così credo lo sarà The Name per la Capitale.
Ma la mia riflessione si estende anche ad un altro aspetto, fondamentale per la crescita del nostro sistema: finalmente si sta dando vita ad una struttura olistica di comunicazione integrata. Un'unica struttura con le sue divisioni di specialisti nei vari ambiti: advertising, marketing digitale, media planning, media relations, below the line, organizzazione eventi, publishing, direct marketing, web, architettura, design. Una struttura che integra tutti i rami della comunicazione aziendale, per diffondere ogni volta un unico grande messaggio. Finalmente si può iniziare a pensare alle Big Ideas, e ai Big Ideals. E' così che funziona nel mondo, è questo il futuro della comunicazione. Ed è quello che sto imparando da questa mia esperienza in Tbwa. Pensare a grandi idee, ad un'unica grande idea, che possa essere veicolata e declinata coerentemente su ogni mezzo. E' finita l'era dei singoli annuncetti o dei singoli spottini. E' la grande idea che va pensata, per ogni brief. Ed è la grande idea che è l'unica in grado di comunicarsi e comunicare alle persone, avvolgendole e stimolandole con ogni strumento. E' qui il segreto. E solo le grandi idee hanno questo potere, la forza di agire e di funzionare a tutti i livelli. Altrimenti non sarebbero grandi idee. E' l'adattattabilità e la declinabilità la prova della loro forza ed essenza. E' il pensiero che conta. Il concetto prima di ogni esecuzione pratica. Trovato il concetto 'vero' e grande, poi può essere eseguito come e dove si vuole. Non lo dico io, non lo dicono i calmi australiani, né i guru americani, né i sofisticati inglesi, lo diceva semplicemente Cicerone:
"Rem tene, verba sequentur". E, guarda caso, è spesso ancora lui a farci da 'Cicerone' nei segreti dell'Ars Oratoria.

Mutatis mutandis, dopo questo mio volo pindarico (ma neanche troppo pindarico), faccio il mio grande in bocca al lupo a Francesco e a Stefano. Good Luck mates, in The Name of creativity.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Simone, ti ringrazio per le belle parole. Non so se The Name è una ventata di aria fresca per la capitale ma per me lo è senz'altro.
Goditi la tua bella esperienza australiana e quando torni fammi un fischio. Un posto per un copy promettente come te, si trova sempre.
ted

L'AustraloSisotto ha detto...

Francesco?!?!? Non ci credo, sei veramente tu?!?!? Mi sorprendi di nuovo. Non pensavo leggessi il mio blog, ci sono rimasto ancor più della notizia di The Name. Sono io a ringraziarti per le tue parole. Sapere di avere la tua stima è per me motivo di orgoglio (e anche un po' di ritorno...non lo nego). Quel fischio lo farò sicuramente. Per adesso resto ancora un po' qui. Voglio prima imparare a fischiare. A presto, grazie.
Simone

Marta ha detto...

Le ventate di aria fresca portano sempre qualcosa di buono. Ciao Sisotto amico mio. Ho letto il tuo ritorno alla realtà e sono contenta. Perché il tuo grande viaggio ha coinciso anche con il mio. Che non è stato geografico, ma comunque è stato grande. Sono tornata a Roma, il giornale sta ripartendo. Sono successe tante cose. Mutatis mutandis, stai imparando a fischiare veramente bene. Ti devo quella famosa e-mail. Abbi fiducia, ho appena ricomnciato a respirare...ti abbraccio

PS: e in bocca al lupo a francesco che non conosco, ma è uguale. I coraggiosi mi piacciono sempre.